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sabato 21 aprile 2012

Amore in metrò

 

ÓSCAR HAHN

IN UNA STAZIONE DEL METRÒ

Sventurati quelli che hanno scorto
una ragazza nel metrò

e si sono innamorati di colpo
e l’hanno seguita impazziti

e l’hanno persa per sempre tra la folla

Perché saranno condannati
a vagare senza meta per le stazioni

e a piangere sulle canzoni d’amore
che i musicisti ambulanti intonano nei tunnel

E forse l’amore non è che questo:

una donna o un uomo che scende da un vagone
in una stazione del metrò

e brilla per pochi secondi
e si perde senza nome nella sera

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“Forse l’amore non è che questo: / una donna o un uomo che scende da un vagone / in una stazione del metrò / e brilla per pochi secondi”: il poeta cileno Óscar Hahn conosce quella sensazione che si prova talvolta in metropolitana o su un treno o su un tram, quella che Fabrizio De André rese celebre cantando un testo di Antoine Pol: “Io dedico / questa canzone / ad ogni donna pensata come amore / in un attimo di libertà”. Quell’innamoramento che colpisce come un fulmine nelle volte della metropolitana, se tanti poeti vi dedicano versi: anche Seamus Heaney, Premio Nobel irlandese: “Fu qui, sotto la volta del tunnel, / tu a correre davanti nel tuo cappotto da viaggio, /io dietro come un agile dio per raggiungerti / prima che ti mutassi in giunco / o in qualche nuovo fiore, bianco / e carminio”. Ci dev’essere una magia sottile, un filtro d’amore che colpisce. Non ci credete? Nel 2008 a Parigi le edizioni RATP pubblicarono un libretto intitolato Amour mobile, dove c’erano una sessantina di messaggi raccolti nelle stazioni della metropolitana, tutti di questo tenore: “Tenevamo tutti e due la sbarra del metrò, direzione Mairie d’Ivry, le nostre mani si sono toccate e sono restate in contatto praticamente per tutto il tragitto fino a Châtelet, in un metrò strapieno: faccia a faccia ci gettavamo degli sguardi discreti. Non ho osato dirti niente tra tutta quella gente. Tu sei scesa…” A quel punto l’uomo si è trasformato in uno degli sventurati protagonisti della poesia di Óscar Hahn, un gozzaniano seguace dell’amore impossibile…

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FOTOGRAFIA © LABOPEN

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LA FRASE DEL GIORNO
Tu ignori dove vado, io dove sei sparita; / so che t'avrei amata, e so che tu lo sai!
CHARLES BAUDELAIRE, I fiori del male




Santiago, 05 de Mayo 2011 (UPI). El Consejo Nacional de la Cultura anuncia el ganador del Premio Iberoamericano de Poesía Pablo Neruda 2011, que recayó en Oscar Hahn. (Fotografías Sergio Gajardo)



Óscar Hahn (Iquique, 5 luglio 1938), poeta, critico e saggista cileno appartenente alla Generazione dei Sessanta nota anche come Generazione dispersa. Dopo il golpe del 1973 e l’arresto, scelse l’esilio negli Stati Uniti, dove insegnò letteratura spagnola all’Università del Maryland e in quella dello Iowa.

3 commenti:

  1. ...ecco allora da dove ha copiato Fabio Volo...in un suo libro...si era invaghito di una ragazza "allo stesso modo"....ora non ricordo il titolo del libro e se era in treno o bus...comunque è tutto un po' magico/sognante/simpatico ...nulla di più.:))

    ciaoo Vania

    ....mi viene pure in mente la canzone di Finardi ...Katia.:)))

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  2. tutto si copia: ciò che è scritto è già stato scritto prima

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  3. Mio Dio... Be', in fondo sono contento, non sono stato l'unico a vedere l'amore, a inseguirlo, a perderlo tra la folla... Londra, Victoria Station, 2008.

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