CARMEN YÁÑEZ
TRINCEE
Sì, ho detto di sì
Ho lasciato entrare
il cavallo di Troia.
Con lui il tormento,
il forestiero assetato.
Anonimo lui, apparizione.
La mia mano racchiudeva
gli oracoli,
la voragine.
La mia mano di linee,
millenaria e piccina
aperta a ospitare
l’odio e l’amore.
Sì
ho detto di sì
Ho esposto la mia tenda
sotto il sole.
Le mie orecchie sopportavano
le bombe e le ingiurie.
E la mia mano racchiudeva
una città morta
da non dimenticare.
Da allora,
un cervo attento al pericolo
mi abita.
(Traduzione di Raffaella Marzano)
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L’amore è un rischio, è l’apertura verso l’altro, la caduta delle proprie difese: per amare abbassiamo i nostri ponti levatoi, lasciamo entrare il nemico dentro le mura nelle quali ci eravamo barricati. Non è un caso che ci siano proverbi che parlino di “guerra d’amore”, dove vince chi fugge, e che il poeta spagnolo Gongora auspichi campi di piume per le “battaglie d’amore”: al rapporto tra amore e guerra ho già dedicato un post. A quel filone appartiene anche questa poesia di Carmen Yáñez, miracolosamente scampata alle torture della polizia politica di Pinochet, esule in Svezia e poi in Spagna, nelle Asturie, dove vive con il marito, il celebre scrittore Luis Sepúlveda. Amore-guerra dunque, in cui noi siamo in trincea e sempre all’erta per non lasciarci travolgere…
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THE SIEGE OF CASTLE OF LOVE
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LA FRASE DEL GIORNO
Ogni amante è un soldato: anche Cupido ha i suoi accampamenti.
OVIDIO, Amori
..ma.
RispondiElimina..speriamo nessuna vittima....vinti o vincitori.:)
ciaoo Vania