Pagine

giovedì 19 gennaio 2012

Masaoka Shiki

 

Quattro sono i grandi maestri riconosciuti dell’haiku: tre - Matsuo Bashō, Yosa Buson e Kobayashi Issa – vissero nel periodo Edo, tra il 1603 e il 1868. Masaoka Shiki più giovane, nato un anno prima dell’avvento dell’imperatore Meiji, rivoluzionò il genere ribattezzando tra l’altro sia gli haiku – prima detti hokku – sia i tanka – anticamente waka. La sua riforma andò a colpire il mostro sacro Bashō, accusato di essere troppo prosaico ed esplicativo: Shiki preferiva la raffinatezza poetica di Buson e partì da lì per realizzare i suoi versi, cercando di infondervi lo “shasei”, ovvero il realismo della vita, la descrizione delle sensazioni proprio come appaiono, cogliendo le immagini come fotografie, e apportandovi anche qualche tono “occidentale”, contaminandoli sulla scia dei movimenti politici che portavano il Giappone ad aprirsi all’Ovest. Modernità dunque, riforma, ma sempre nel solco della tradizione dell’haiku, il classico sistema metrico di 5-7-5 sillabe. Il suo manifesto poetico, pubblicato sulla rivista Nihon nel 1895, recita infatti: “L’haiku è parte della letteratura e la letteratura è parte dell’arte. Così i criteri per la sua bellezza sono i criteri per la letteratura, e i criteri per la letteratura sono quelli per l’haiku”.

.

*

Il sole declina:
la pioggia inumidisce
i campi di canapa

.

.

*

Di me scrivete
che ho amato i versi
e i kaki

.

.

*

Villaggio di pescatori:
al chiaro di luna si balla
nel profumo del pesce crudo

.

.

*

Torri di nubi:
verso sud volano
vele bianche

.

.

*

Convalescenza:
stancarsi gli occhi
contemplando le rose

.

.

*

Due monete in offerta
e in prestito la frescura
della veranda del tempio

.

.

MASAOKA SHIKI © PUBBLICO DOMINO / JAPAN OLD PHOTOS

.

--------------------------------------------------------------------------------------------------------
LA FRASE DEL GIORNO
Nel mio andarmene, / nel tuo restare – / due autunni.
MASAOKA SHIKI




Masaoka Shiki, pseudonimo di Masaoka Tsunenori (Matsuyama, 14 ottobre 1867 – Tokyo, 19 settembre 1902), poeta, critico letterario e giornalista giapponese. È considerato, con Matsuo Bashō, Yosa Buson e Kobayashi Issa, uno dei quattro grandi autori di haiku, l'unico a non esser vissuto nel periodo Edo.


4 commenti:

  1. ...ma che belli...c'è l'imbarazzo della scelta.


    ...mi ha colpito molto:

    Convalescenza:
    stancarsi gli occhi
    contemplando le rose

    e anche la frase del giorno...non è da poco.
    ciaooo Vania

    RispondiElimina
  2. anch'io ho molto apprezzato la modernità dell'haiku che citi

    RispondiElimina
  3. Andare a vedere i ciliegi in fiore e leggere un haiku con uno dei migliori amici non ha prezzo... anche se si è a Roma.

    RispondiElimina