AGNIESZKA OSIECKA
LA GENTE DEI TRAM
La gente dei tram
è più stanca, scocciata
Della gente degli aeroporti lilla.
La gente dei tram
simile alle ombre,
solo che è più sola.
Perché ai capolinea
il mattino ha un sapore grigio,
le notti sono sempre troppo fredde,
e le lacrime troppo calde, sì, sì.
La gente dei tram
resistente come pini e aceri,
pigiata girovaga nel cielo.
La gente dei tram,
mariti e mogli,
a cui manca il sole per il pane.
Perché ai capolinea
il mattino ha un sapore grigio,
le notti sono sempre troppo fredde,
e le lacrime troppo calde, sì, sì.
Esistono anche certi capolinea…
Esistono capolinea più belli di altri,
dove sussurra da lontano il fiume…
Là arriva il tram
della speranza ingenua
e questo tram aspetta qualcuno.
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A me piace tantissimo prendere il tram: per spostarmi a Milano, appena ne ho l’occasione lo preferisco alla claustrofobica metropolitana che scorre nelle viscere buie. In tram si può osservare la città, vedere la vita fluire dietro i finestrini, osservare i passeggeri alla luce del giorno. È questa gente che i versi della poetessa e cantautrice polacca Agnieszka Osiecka intendono omaggiare: la gente semplice che si spacca la schiena per lavorare e studiare, che deve litigare con i conti e arrivare a fine mese, non quella dei mastodontici e arroganti SUV, non quella che per lavorare si sposta in aereo con eleganti cartelle. La gente dei tram, quella che aspetta alla fermata con i sacchetti della spesa e intanto sogna. Quel sogno si chiama speranza…
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ELABORAZIONE GRAFICA © DANIELE RIVA
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LA FRASE DEL GIORNO
Gli altri, la gente, è come me: bagnata dalla pioggia o sferzata dal vento, sconvolta dalla gioia o affogata dalla malinconia.
ENZO BIAGI, Mille camere
...avevo scritto un commento l'ho cancellato.
RispondiEliminasi...quel sogno si chiama speranza.
ciao Vania