ANTONIA POZZI
BARCHE
Come una barca
da carico, a sera,
quando il maltempo viene sul lago –
se non è nel suo porto
toglie l'áncora
e si accinge a tornare –
e a lungo costeggiando va,
mentre un uomo, da bordo, contro il fondo
la sua pertica spinge e dalla riva
un vecchio, incappucciato – perché già
piove –
accompagna la gomena
fin ch'è doppiata
laggiù
la punta –
ed oramai la barca
più
non si vede –
così tu sai –
non è vero –
quale è il tuo villaggio, la tua casa,
quando ti colga la pioggia
in un porto straniero –
e la notte.
25 settembre 1933
(da Parole, 1939)
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Basta una similitudine a fare una poesia. Così alla base di questi versi di Antonia Pozzi i marinai di lago che si accingono a rientrare prima che si scateni il temporale e che le onde si gonfino mettendo a rischio la stabilità della barca, il carico e la loro stessa vita, rappresentano l’uomo in difficoltà nelle bufere dell’esistere. Ognuno di noi sa che può, in tali frangenti, contare su qualcuno, ha un porto sicuro dove rifugiarsi, e Antonia conferma all’amato di essere lei quel riparo.
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LAZISE, IL PORTO © DANIELE RIVA
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LA FRASE DEL GIORNO
Com'è dolce guardare il mare da terra!
ARCHIPPO
Antonia Pozzi (Milano, 13 febbraio 1912 – 3 dicembre 1938), poetessa italiana. Laureatasi in Filologia con una tesi su Flaubert, si tolse la vita dopo una contrastata storia d’amore. Il suo diario poetico Parole fu pubblicato postumo, nel 1939: composto a partire dai diciassette anni, riflette un'amara e inquieta sensibilità in cui si avverte l'influsso della lirica di Rilke.
...se non è questo Amore.....cos'è !!!????
RispondiElimina....non serve risposta.:))
ciaooo Vania
purtroppo Amore non era per Antonia Pozzi, che, rifiutata dall'uomo che amava, si è avvelenata a 26 anni
RispondiEliminaahhhhhhhhh....che guaio.:((
RispondiEliminaciao Vania