GIORGIO VIGOLO
LINEA DELLA VITA, II
Trasognato e felice
per viucole antiche,
vagavo sotto un cielo
vicino alla pioggia. Leggero
ai passi m'era il suolo
e vaniva la via sotto il piede
come un fiume di nuvole;
tanto mite scendeva
a specchio dei selciati
la dolce ora di sera fra le brune
case, e anche le persone ferme
nel vano buio delle porte avevano
non so quale perlata ombra sui volti.
Via Monserrato, via del Pellegrino,
Campo dei Fiori mi si aprì di gialli
meloni acceso e cocomeri rossi
nel grigio della sera senza lumi,
fin quando prese a cadere
una pioggia tiepida, lieve,
e le strade si fecero nere.
(da Linea della vita, Mondadori, 1949)
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È sempre Roma protagonista della poesia di Giorgio Vigolo, una città onirica, sospesa tra sogno e realtà, tra vita e memoria. È la Roma del dopoguerra, uscita finalmente dai tempi bui e attraversata dalla speranza, dalla fiducia in tempi migliori. Così anche la felicità si ripresenta nella dolcezza di un tramonto agostano, diventando in meravigliosa metafora il colore vivo dei meloni e dei cocomeri.
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HERMAN ARMOUR WEBSTER, “CAMPO DE’ FIORI”
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LA FRASE DEL GIORNO
Mia vita, anche tu attendi / sui tuoi colori muti / il salmo dell' ora serale.
GIORGIO VIGOLO, Linea della vita
...mi ha dato idea per la prossima collana ...spero di "realizzare"...in ogni caso l'ho in mente ed è già qualcosa.;)
RispondiElimina...decisamente colori dell'estate.:)
ciaoo Vania
Una collana melone e anguria?
RispondiElimina..:)...non solo le Donne sono curiose ;)...uno sfondo per una collana già fatta.
RispondiEliminaciaooo Vania