Mezzo secolo fa, il 2 luglio 1961 lo scrittore Ernest Hemingway, dopo mesi di depressioni nervose e di ricoveri in clinica, si uccideva sparandosi con uno dei suoi amati fucili. Se ne andava a sessantadue anni, con una ventina di volumi che hanno fatto di lui il massimo scrittore americano del XX secolo, quattro mogli alle spalle, il Premio Pulitzer 1952 e il Premio Nobel 1954.
Ma analizziamo il lato meno conosciuto di Hemingway, quello del poeta. Tutti conosciamo il grande scrittore, il giornalista, il guascone, l’appassionato spettatore di corride e il pescatore d’altura nelle acque della Florida. Conosciamo il giovane soldato guidatore di ambulanze sul fronte italiano e il reporter di guerra dalla Francia, conosciamo il bohémien parigino, il fiero cacciatore dei safari, il paziente cacciatore di anatre nella laguna veneta, l’inseguitore di gonnelle, il bevitore. Ma c’è anche un Hemingway poeta, l’artista che scarabocchia i suoi versi sotto forma di note o appunti su un foglio di carta di fortuna o su un taccuino. E come potevano essere le poesie di Hemingway? Lo specchio del suo modo di approcciare la vita, avidamente curiose e stranamente sobrie quando non si perdono nei meandri dell’invettiva o dell’offesa. E, infine, una curiosità: Hemingway nacque poeta, non romanziere: la sua prima opera edita, il suo debutto, fu Three Stories & Ten Poems, per la casa editrice McAlmon nel 1923, tre racconti e dieci poesie.
TETTI PIATTI
Fa fresco di notte sui tetti della città
La città suda
Stillante e desolata.
Larve di vita
Strisciano nell'afosa solitudine della città.
L'amore si caglia in città
L'amore inacidisce negli ardenti sussurri emanati dall'asfalto.
L'amore invecchia
Invecchia come i vecchi marciapiedi.
Fa fresco di notte sui tetti della città.
Chicago, 1920-1921
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UCCISO PIAVE - 8 LUGLIO - 1918
Il desiderio
E tutti i dolci stillanti dolori
E le pene delicate
Ch'eri tu,
Sono spariti nella tenebra tetra.
Adesso nella notte tu vieni senza sorridere
A giacere con me
Fredda, rigida, ottusa baionetta
Sulla gonfia, palpitante anima mia.
Chicago, 1921
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BONACCIA
Il mare desidera scafi profondi...
Si gonfia e s'inarca.
L'elica pulsa e lo fa ribollire...
Spinge, vibra, s'avvita.
Il mare trabocca di passione,
Fluttuante, carezzevole,
Dimenando il gran ventre amoroso.
Antico e grande è il mare...
Le navi martellanti non ricambiano il suo amore.
Parigi, circa 1922
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POESIA MALINCONICA DOPO UNA CHIACCHIERATA CON PAMELA CHURCHILL
Le lasciamo piuttosto facilmente
Quando l'uggia la vince sull'amore
Anche se nulla si fa facilmente
Quando c'è stato l'amore.
Le lasciamo, ma per andare dove?
Quali tesori celano le alcove?
Chi sa quando i tesori son tesori
Se li guardi da lontano e poi li ignori?
Conoscendo il tesoro, chi non teme
Quando di colpo vi si trova insieme?
Coraggio, ragazzo, affrèttati, va'
Che triste può essere ogni felicità
Parigi, 20 dicembre 1949
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L’ultima dimora di Hemingway e della moglie Mary Walsh a Ketchum, Idaho © Squelle
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LA FRASE DEL GIORNO
La vita è un trucco che è molto difficile imparare.
ERNEST HEMINGWAY, Dal nostro inviato Ernest Hemingway
Ernest Miller Hemingway (Oak Park, Illinois, 21 luglio 1899 – Ketchum, Idaho, 2 luglio 1961), scrittore e giornalista statunitense autore di romanzi e di racconti. Fece parte della comunità di espatriati americani a Parigi durante gli anni 1920, conosciuta come la "Generazione perduta". Ricevette il Premio Pulitzer nel 1953 per Il vecchio e il mare e vinse il premio Nobel per la letteratura nel 1954.
...intanto non sapevo che si fosse sparato e non ne conoscevo la "storia".
RispondiElimina" Antico e grande è il mare...
Le navi martellanti non ricambiano il suo amore "....niente male.:)
... la frase del giorno mi ricorda il tipo furbo della tua poesia.:)
ciaoo Vania
Tra i miei scrittori preferiti Hemingway, come Pavese...scrittori e poeti, per come intendo io la scrittura, che differenza c'è? E poi, come fosse una cosa banale, un appuntamento tra gli altri, la Morte, scelta come ultima compagna di vita...
RispondiEliminaCaro amico grazie, non avevo mai letto le poesie di Hemingway