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giovedì 26 maggio 2011

Notte dopo notte


PAUL BÉLANGER

CI RISIAMO, L’OCCHIO

Ci risiamo, l'occhio
la notte, la fine, il libro
che una mano afferra

che liquida il giorno a favore
dei più ignoti gesti

e il vento ancora, e persino
l'assenza di vento

guardiano dei ritorni senza parola

mentre inciampi
notte dopo notte, sulla frontiera.

Non vedevo più che l'azzurro
del cielo: così l'uomo crea

un ponte che lo collega
al nucleo del tempo.

(da Origine dei meridiani, 2005 – Traduzione di Viviane Ciampi)

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La poesia del canadese francofono Paul Bélanger dà l’idea di un tempo sospeso, di un’attesa degli avvenimenti. E il poeta guarda dal suo osservatorio privilegiato, con i suoi libri e i suoi oggetti amati a portata di mano: nello spleen della sera cerca “una poesia / un fatto di pensiero che si trovi annodato / al mondo, in una visione / ancora indistinta”. Come in un teatro assiste alla scena e la pièce recitata altro non è che la vita – potrebbe essere una commedia oppure un dramma, ma misterioso resta il finale e non è ancora chiaro se un deus ex machina arriverà a sciogliere il dubbio.

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Immagine © Wallpaper Menu

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LA FRASE DEL GIORNO   
Una volta di più la mia voce misura l’intensità del silenzio. 
PAUL BÉLANGER, Finestre e altrove




Paul Bélanger (Lévis, 1953), poeta ed editore canadese. Dal 1982 ha pubblicato diverse raccolte di poesie , oltre a pubblicare testi e poesie in numerose occasioni su riviste del Quebec e all'estero. Pensa la poesia come «condizione d'attesa di tutto ciò che precede il linguaggio», «un lembo strappato al nulla».


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