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martedì 3 maggio 2011

In un gioco di nuvole

 

VINCENZO CARDARELLI

VIAGGIO

Come il partente invidia chi rimane!
Come felice, stabile,
si mostra il mondo a lui che lo contempla
con l'animo d'un esule, con occhi
di morituro.
Deciso all'addio,
egli è, pure indugiando, già in cammino
e fuori dalla vita.
Così a me tutto apparve, in ogni tempo,
come quelle città che salutai
verso sera,
mentre, partendo, già il ricordo urgeva,
o ch'io scopersi fervide e ridenti,
dall'alto d'un ponte,
passando in ferrovia,
rasentando i segreti delle case
col treno in corsa
che discioglieva i luoghi a me più grati
in un gioco di nuvole.
Oh senza sosta io vissi
ed esule dovunque.
Nessun'arte imparai, niuna certezza
mi assiste
nel punto di salpare ormai per sempre.

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Il viaggio naturalmente è la vita. Ed è a quella che pensa con toni leopardiani Vincenzo Cardarelli che in vita era bonariamente preso in giro come “massimo poeta italiano morente”. Una vita in cui si passa correndo, cercando di coglierne gli aspetti mentre già fuggono, al pari di un viaggiatore che osservi il paesaggio dal finestrino di un treno: le nuvole mutano di forma, i crinali si susseguono, si alternano ai campi e la vista fatica a catalogare ciò che vede, a distinguere i dettagli nel movimento. Nessuna certezza dunque, nessuna risposta è stata immagazzinata per controbattere alla precarietà del dato quotidiano: il poeta, ormai sul punto di terminare il viaggio, si scopre apolide, protagonista di un infinito esilio.

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Fotografia © Tiny Happy

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LA FRASE DEL GIORNO  
Come varia il colore / delle stagioni / così gli umori e i pensieri degli uomini. / Tutto nel mondo è mutevole tempo. 
VINCENZO CARDARELLI, Poesie



Vincenzo Cardarelli, nato Nazareno Caldarelli (Corneto Tarquinia, 1º maggio 1887 – Roma, 18 giugno 1959), poeta, scrittore e giornalista italiano. Sorta dall’Avanguardia degli Anni Dieci, la sua poetica rivela influssi dell’espressionismo linguistico e del frammentismo, ad esprimere  temi come lo sradicamento, il viaggio, l'adolescenza, la perdita di identità.


4 commenti:

  1. ...molto bella la frase...ma credo...come tutto è mutevole...come tutto è "saldo".
    ciao Vania

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  2. Già, molto leopardiano. Adeguato ai tempi.

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  3. un po' troppo malinconico, ma del resto la vita spesso è così, ci prende alle spalle, ci mette contro il muro e ci chiede conto

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