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sabato 28 maggio 2011

Il turbamento di Karin Boye

 

 

KARIN BOYE

COME POSSO DIRE...

Come posso dire se la tua voce è bella.
So soltanto che mi penetra
e mi fa tremare come una foglia
e mi lacera e mi dirompe.

Cosa so della tua pelle e delle tue membra.
Mi scuote soltanto che sono tue,
così che per me non c'è sonno né riposo,
finché non saranno mie.


(da Poesie, Le Lettere, 1994 – Traduzione di Daniela Marcheschi)

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“Se appena ti vedo, subito non posso / più parlare:  / la lingua si spezza: un fuoco / leggero sotto la pelle mi corre: / nulla vedo con gli occhi e le orecchie / mi rombano: /
un sudore freddo mi pervade: un tremore / tutta mi scuote”.
È l’innamoramento di Saffo per una delle ragazze del suo tiaso di Mitilene, raccontato nell’ode “sublime” dalla Decima Musa all’inizio del VI secolo avanti Cristo. Duemilacinquecento anni dopo è con gli stessi toni che un’altra poetessa, la svedese Karin Boye, angosciata dalla propria bisessualità e spesso in preda a crisi depressive, esprime il suo turbamento amoroso: l’amore è universale, senza tempo e senza distinzioni.


William Clarke Wentner, “Cyrene”

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LA FRASE DEL GIORNO   
Immersa nella tua bellezza / vedo spiegata la vita / e la soluzione dell’enigma oscuro / svelata.  
KARIN BOYE, Poesie




Karin Maria Boye (Göteborg, 26 ottobre 1900 – Alingsås, 24 aprile 1941), scrittrice, poetessa e critica letteraria svedese. Conosciuta principalmente per i suoi componimenti poetici, sperimentò anche altri generi letterari, come il saggio e il romanzo. L'opera che la rese nota a livello internazionale è il romanzo distopico Kallocaina pubblicato nel 1940.


4 commenti:

  1. ...bella...e di più ...per me...la frase del giorno, non ricordo ,ora, come si dice in matematica il termine corretto..."qualcosa" che si deve prendere senza essere spiegato.
    ciao Vania

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  2. L'amore ottenebra, è una temporanea sospensione della ragione.

    In matematica non sono ferrato, ma da quanto ho capito, dev'essere qualcosa tipo un dogma teologico...

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  3. credo sia l'assioma: è così e basta. Inconfutabile.

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