MARIO LUZI
DOVE L'OMBRA
Dove l'ombra procede e le strade ristanno
tra i fiori, ricordarmi le parole
e le grida dell'uomo è forse un inganno.
Ma sempre sotto il cielo consueto
ritrovo le mie tracce, il mio sole
e gli alberi remoti del tempo
fissi dietro le svolte. E sempre,
ancor che mi sia noto il dolce segreto,
sulla polvere quieta, tra le aiuole,
m'indugio ad aspettare che sporga
un viso inenarrabile dal sole.
(da Un brindisi, Sansoni, 1946)
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È il dramma dell’umana condizione esistenziale che percorre tutta l’opera poetica di Mario Luzi: li esprime spesso con paesaggi naturali sotto climi avversi – le famose “ondate” di Sulla riva, le “burrasche” di Notizie a Giuseppina dopo tanti anni, “l’aspro vento di Quaresima” di Nella casa di N. compagna d’infanzia. Qui invece il gioco è tra l’ombra e la luce: il poeta avanza in quel territorio ostile, quello del dubbio, quello degli interrogativi sulla solitudine, sull’incomunicabilità, sull’inevitabile scacco finale; ma nel paesaggio consueto, nel percorso familiare delle cose più care, ritrova quel barlume di speranza, quella partecipazione comune che risolve il dilemma in una comunione: è l’Altro che può sostenerci in questa espiazione che è la vita, è il viso della donna amata che si sporge alla finestra in pieno sole.
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Pablo Picasso, “Casetta in un giardino”
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LA FRASE DEL GIORNO
Mi reggo tra passato ed avvenire / o come è giusto o come il cuore tollera.
MARIO LUZI, Onore del vero
Mario Luzi (Castello di Firenze, 20 ottobre 1914 – Firenze, 28 febbraio 2005), poeta italiano, fu uno dei grandi rappresentanti dell’Ermetismo. Più volte candidato al Nobel, fu insignito della Legion d’Onore. Fu Accademico della Crusca e senatore a vita.
"....m'indugio ad aspettare che sporga
RispondiEliminaun viso inenarrabile dal sole."
....inenarrabile bellezza.
ciaoooo Vania