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venerdì 11 marzo 2011

Amando un’altra

 

SERGEJ A. ESENIN

IO LO RICORDO, AMATA, IO LO RICORDO

Io lo ricordo, amata, io lo ricordo,
Lo splendore dei tuoi capelli;
Non fu allegra vicenda, né leggera,
Per me l'abbandonarti.

Delle notti autunnali mi ricordo,
Del murmure nell'ombra di betulle:
E se allora più corti erano i giorni,
Più a lungo dava luce a noi la luna.

Ed io ricordo che tu mi dicevi:
”Questi anni azzurri se ne andranno via,
E tu, mio amato, dimenticherai,
Per sempre, per un'altra”.

Ma oggi il tiglio che va rifiorendo
Di nuovo ha ricordato ai sentimenti
Come teneramente cospargevo
A quel tempo i tuoi riccioli di fiori.

E il cuore, non disposto a raffreddarsi,
E amando un'altra con malinconia,
Va ricordando con quell'altra te,
Come un lungo racconto prediletto.

.

C’è una malinconia velata, una dolcissima nostalgia in questi versi di Sergej Esenin: non è solo l’amata di un tempo che rimpiange, ma tutta una civiltà, quella della Russia contadina e patriarcale, un’Arcadia spazzata via dalla rivoluzione bolscevica che peraltro aveva salutato come una gioiosa rinascita. E suona infatti come una canzone popolare, questa poesia: ne ha gli accenti melodiosi e la tristezza.

Esenin nel 1922 sposò Isadora Duncan, ma il matrimonio con la celebre danzatrice fu un effimero fuoco di paglia - forse è proprio la Duncan “l’altra amata con malinconia”: il poeta lasciò quasi subito lei e gli Stati Uniti per tentare di riappropriarsi dell’idillica Russia di un tempo. Non ci riuscì, adeguarsi alla realtà sovietica non gli era possibile: “Ad ognuno qui sono sconosciuto / e chi ricordavo m’ha scordato. / L’abituro materno è ormai diruto, / e vi giace la polvere e il fango del selciato” scrisse in una poesia. Non resse: nel 1925, alla soglia dei trent’anni, si uccise impiccandosi in una stanza d’albergo di San Pietroburgo..



Gustav Klimt, “Donna con ventaglio”

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LA FRASE DEL GIORNO 
La lontananza blandisce, arde la nostalgia.
HERMANN HESSE, Vagabondaggio




Sergéj Aleksándrovič Esénin (Konstantinovo, 3 ottobre 1895 – Leningrado, 28 dicembre 1925), poeta russo imagista. Nato da una famiglia contadina, le sue poesie furono influenzate dal folklore russo. Nel 1922 sposò la ballerina statunitense Isadora Duncan, da cui divorziò nel 1924. L’anno seguente fu trovato morto in un albergo di Leningrado forse suicida forse ucciso da agenti della polizia sovietica.


4 commenti:

  1. ...alle volte non riesco a capire perchè molti uomini si ancorino al passato...che sia solo paura del futuro ...di crescere ???
    ...non mi piace troppo.
    ciao Vania

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  2. ...bello il dipinto.
    ciaoooooo Vania

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  3. forse perché sappiamo cosa ci ha dato il passato: è un rifugio che non può riservare sorprese

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