VITTORIO BODINI
IL SONETTO DEL CAVALIERE
a Rafael Alberti
Come il cavaliere
che ha per tutta corazza un filo d'erba
si comprime sul cuore lame e luci taglienti
cade della verità un velo
e si possono scorgere ora distintamente
nitidi varchi intermittenti segnali
che s'era omesso di cogliere e di seguire
e tutto è disperatamente chiaro e convergente
nella gloria posticcia del tramonto
come l'incurvatura di una fionda
ma ahimè non senza
l'inappagante vicinanza del troppo tardi
che può far brillare per un istante
fin i più poveri cenci del reale.
(da Zeta, 1962-69)
C’è una grandissima sensibilità in questo sonetto di Vittorio Bodini: quel cavaliere indifeso che gioca con le lame è il poeta, colui che con le sue parole indaga il reale per coglierne l’essenza, per strapparvi anche un brandello infinitesimo di senso, per riuscire a scalfire un minuscolo spiraglio dal quale intravedere per un attimo il mistero. La dedica al surrealista spagnolo Rafael Alberti non è casuale: dopo la pubblicazione nel 1963 di I poeti surrealisti spagnoli, un’antologia da lui scelta e tradotta, Bodini assorbe quelle tecniche, ne è forse anche inconsciamente influenzato e ne fa il modello per le sue nuove poesie, quelle raccolte in Zeta e Collage.
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Pablo Picasso, “Don Quijote”
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LA FRASE DEL GIORNO
Come la fantasia riesce a dar corpo a quel che non conosce, così la penna del poeta riesce a dare a un'aerea chimera una solida dimora e un nome definito.
WILLIAM SHAKESPEARE, Sogno di una notte di mezza estate
...la frase del giorno...."armi"...che chi le ha...alle volte non sà che fortuna possiede.:)
RispondiEliminaciaoo Vania