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sabato 1 gennaio 2011

Primo gennaio


LUIGI BARTOLINI

PRIMO GENNAIO

(biglietto)

Placida, oziosa, inerte,
come a braccia conserte

D'inverno è la Natura
(ma non in sepoltura).

A luna di gennaio
già si risveglia: l'ajo

Di casa ecco che porta
il merlo; ecco che ruota

Di ghiaccio, tutta bianca,
per il Passirio, manca

Di fondo e si disgela
al nuovo sole; svela

L'acqua di sotto. Corre,
intanto, per forre

Dorate, un nuovo grido
d'uccelli ed io sorrido

Segnando sul quaderno
che oggi non è inferno

Anzi, con te, d'accordo,
a nulla sono sordo

Se amore è per amore.

(da “Pianete”, Vallecchi, 1953)

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Primo gennaio. Una tavola bianca il nuovo anno, un’agenda ancora intonsa da riempire giorno per giorno. Un insieme di date che promettono tanto e che non tutto manterranno, che ci sorprenderanno, che ci riserveranno giornate amare e altre invece dolcissime. Dopo Neruda (2009) e Valeri e Sinisgalli (2010), per cominciare il 2011 del “Canto delle Sirene” ho scelto questa poesia di Luigi Bartolini, uno dei maggiori incisori del Novecento italiano: in effetti questi versi danno l’idea di un’acquaforte che ritrae Merano, dove Bartolini fu confinato per motivi politici durante il Fascismo (il Passirio è il fiume impetuoso che attraversa la città altoatesina). Quello che in un’acquaforte non si può mettere è il pensiero finale, l’augurio per il nuovo anno da condividere con chi si ama. Auguro a tutti un 2011 “paradisiaco” e soprattutto che le vostre speranze possano essere realizzate.

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Merano: il Passirio sotto la neve © Daniele Riva

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LA FRASE DEL GIORNO
Non vuol pesarci / col suo sovraccarico l'anno nuovo, / cammina lesto sulle travi.
LEONARDO SINISGALLI, La vigna vecchia




Luigi Bartolini (Cupramontana, 8 febbraio 1892 – Roma, 16 maggio 1963), incisore, pittore, scrittore e poeta italiano. Come poeta si mosse sempre tra un aperto godimento della natura in tutte le sue manifestazioni e un'ansiosa, ma anche disincantata, partecipazione alla vita delle cose e degli uomini.


2 commenti:

  1. Quale immagine mettere in risalto? Forse il merlo, retaggio di filastrocche infantili, oggi benvenuto canoro ospite delle nostre contrade marine!

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  2. Il merlo, ma anche l'acqua che scorre e che segna il fluire del tempo.

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