ANNA ACHMATOVA
C’È NEL CONTATTO UMANO…
a Nikolaj Vladimirovič Nedobrovo
C'è nel contatto umano un limite fatale,
non lo varca né amore né passione,
pur se in muto spavento si fondono le labbra
e il cuore si dilacera d'amore.
Perfino l'amicizia vi è impotente,
e anni d'alta, fiammeggiante gioia,
quando libera è l'anima ed estranea
allo struggersi lento del piacere.
Chi cerca di raggiungerlo è folle,
se lo tocca soffre una sorda pena...
ora hai compreso perché il mio cuore
non batte sotto la tua mano.
1915
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È lontana dal Simbolismo, dal Decadentismo e dalla tradizione russa Anna Achmatova: lo si può apprezzare in questa poesia di tre quartine dove nessuna analogia, neppure nascosta, serve a sorreggere i versi: è una scarna constatazione, la pura e semplice esposizione di verità che la poetessa ucraina con una disarmante nudità e con occhio malinconico riveste di disincanto.
È la voce di una donna che si è abbandonata totalmente all’amore, che l’ha vissuto con pienezza e con passione (“giacevo ed attendevo quella cosa / che ancora non si chiamava tormento”) e adesso si trova a fare i conti con questo sentimento, con il suo volto crudele, con la sua metamorfosi da fiammeggiante gioia a peso nel cuore.
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Immagine dal film “Ridi, pagliaccio”
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LA FRASE DEL GIORNO
L'amore è sutura, / non benda. Non scudo / sutura.
MARINA CVETAEVA
Anna Andreevna Achmatova, pseudonimo di Anna Andreevna Gorenko (Bol'soj Fontan, 23 giugno 1889 – Mosca, 5 marzo 1966), poetessa russa. Fu osteggiata dal regime sovietico per il suo “estetismo” e per il “disimpegno" politico”. La sua poesia spesso scarna, libera dalle analogie simboliche, scolpita fino all'osso, si veste di un’ironia e di una malinconia che sconfinano nel disincanto.
..molto intensa.
RispondiElimina...la frase del giorno la condivido.
ciao Vania