GAETANO ARCANGELI
BASTA CHE UN LUME
Basta anche il lume in fondo alla vallata,
quel lume che ogni sera torna. È come
quando si dice a un premuroso che
ci si vede, e altro lume non occorre...
Basta il mistero, sulla delusa terra,
del lume che a intervalli appare e spare,
e avvezzo a sé fa il cuore, come a un palpito...
Basta che un lume, in una lontananza,
si riaccenda nel mondo, a quando a quando.
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Avevamo già incontrato la delicata poesia di Gaetano Arcangeli intento ad osservare la bassa marea e a porsi domande sul divino. Eccolo in questi versi dedicarsi alla speranza: che altro è infatti quel lume che la sera si accende e vacillando nel buio ci conforta comunque con la sua presenza? La speranza, l’Ultima Dea dei romani, la molla che spinge avanti i nostri giorni, il sogno fatto da svegli di Aristotele, la dolce visione di un futuro che riempie di dolcezza il cuore. Una speranza che si fonde con la fede…
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Gherardo delle Notti (Gerard van Honthorst), “De Koppelaarster”
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LA FRASE DEL GIORNO
Dolce, e gli carezza il cuore, / nutrice di vecchiaia, l’accompagna, / la Speranza, che regge sovrana / lo spirito volubile degli uomini.
PINDARO, Frammenti, 214
LA FRASE DEL GIORNO
Dolce, e gli carezza il cuore, / nutrice di vecchiaia, l’accompagna, / la Speranza, che regge sovrana / lo spirito volubile degli uomini.
PINDARO, Frammenti, 214
Gaetano Arcangeli (Bologna, 19 aprile 1910 – 8 settembre 1970), poeta italiano. Si allontanò via via dall’ermetismo verso toni più lirici e talora satirici. Tra i suoi temi la natura misteriosa e ostile, le memorie dell’infanzia e dell'adolescenza, il ricordo del padre e la solitudine.
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