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martedì 31 agosto 2010

La mia corda scordata

LIBERO BIGIARETTI

COMPOSTAMENTE

Forse a me solo pare che dia suono
la mia corda scordata. Eppure io vivo
anche per queste dita che la tentano
con un tremito, e dietro il suo lamento
che nessuno conosce muovo il passo
compostamente...

(da Lungodora, De Luca, 1955)

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Libero Bigiaretti è molto più noto come narratore che come poeta: per i sentimenti di “Esterina”, l’incomunicabilità di “Figli”, il disagio della società industriale di “Uccidi o muori” e “Dalla donna alla luna”.

Eppure lo scrittore marchigiano era anche un ottimo poeta: i suoi versi hanno una grazia limpida e spontanea, aperta alle sollecitazioni del mondo moderno. Eccolo qui giustificare quasi la sua arte poetica, dolersi che non sia compresa, rivelare che tanta parte essa riveste nella sua vita.

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Fotografia © Yvan Isnard

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LA FRASE DEL GIORNO
Far poesia vuol dire riconoscersi.

SERGIO SOLMI




Libero Bigiaretti (Matelica, 16 maggio 1905 – Roma, 3 maggio 1993), poeta, scrittore e traduttore italiano. I suoi racconti e romanzi accentrano l'analisi psicologica in ritratti di donna, in raffigurazioni di un'adolescenza combattuta fra sensualità e moralità, sfumandone il fondo realistico in patetiche o idilliche atmosfere. 



2 commenti:

  1. ...compostamente...quanto è difficile questa parola in ogni ambito.

    ...molto "musicale"...questa poesia...la scelta dell'immagine mi piace molto.
    ciao Vania

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  2. Ritengo che ognuno dovrebbe fare principalmente per sé quello che fa: non si scrive per fare soldi, non si dipinge per vendere. E farlo con compostezza e dignità è un valore aggiunto.

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