Di Stanislaw Jerzy Lec avevo già parlato in occasione del centenario della sua nascita. Ora voglio presentare qualcun altro dei suoi “Pensieri spettinati” quegli aforismi che invitano a riflettere, talora con un gusto caustico e mordace, talvolta con un fondo di amaro o addirittura con la dolcezza della memoria e della nostalgia. O ancora che ci fanno avanzare con passo furtivo nei territori dell’assurdo e del nonsense o ci strappano un sorriso forzato. Buona lettura…
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STANISLAW JERZY LEC: da “PENSIERI SPETTINATI”
Il fondo non esiste. Ci sono soltanto limiti alla profondità.
L'uomo che è un genio e non lo sa - forse non lo è.
Il fieno ha un profumo per il cavallo e un altro ancora per gli innamorati.
Mi ha chiesto un tale: "Che faresti se tornando a casa trovassi l'amico di tua moglie a letto con un'altra donna?"
È molto malsano vivere. Chi vive, muore.
L'insensatezza uccide. Gli altri.
Lo scetticismo è davvero una comoda concezione del mondo? Gli scettici sono scettici sull'argomento.
E pensare che lo stesso fuoco che Prometeo sottrasse agli dei, accese il rogo di Giordano Bruno.
Si abbracciarono così stretti che non rimase spazio per i sentimenti.
Due linee parallele s'incontrano all'infinito - e ci credono.
La Rivoluzione francese ha dimostrato che restano sconfitti coloro che perdono la testa.
Se abbattete i monumenti, risparmiate i piedistalli. Potranno sempre servire.
Soffrire di cuore e non essere poeta? Vale forse la pena?
Si può chiudere un occhio sulla realtà, ma non sui ricordi.
Anche l'anima, ogni tanto, deve stare a dieta.
Se sono credente? Solo Iddio lo sa.
Tutto è illusione. Compresa la frase precedente.
Ci guardammo negli occhi: io vidi solo me, lei soltanto sé.
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René Magritte, “La chiaroveggenza”
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LA FRASE DEL GIORNO
Come è difficile provocare un’eco nelle teste vuote!
STANISLAW JERZY LEC, Pensieri spettinati
verissimooo
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