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venerdì 21 maggio 2010

I sospiri di Nazik

NAZIK AL-MALA'IKA

LA FINE DELLA SCALA

Sono passati dei giorni senza incontrarci.
Tu sei là, dietro il traguardo dei sogni,
in un orizzonte circondato di ignoto.
E io cammino, e vedo, e dormo,
consumando i miei giorni e trascinando il mio dolce domani,
che fugge verso il passato perduto.
I sospiri consumeranno i miei giorni finché tu torni?

(da Antologia della letteratura araba)

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Nazik al-Mala'ika è una poetessa irachena del Novecento che ha innovato la poesia araba d’Oriente introducendo l’uso della strofa libera e svincolandola dal metro e dalle rime della tradizione classica. Nata nel 1922, visse a lungo a Beirut, nel New Jersey, nel Wisconsin e in Kuwait. Da lì, quando Saddam Hussein invase il paese nel 1990, si trasferì al Cairo, dove morì nel 2007.

Questi suoi versi sono un inno all’attesa, nel solco di una lunga tradizione poetica che va da Gozzano al Montale di “In attendere è gioia più compita”. La gioia del desiderio, del tempo sospeso in cui ancora non si è realizzato quello che vogliamo, l’amore che langue nella lontananza, il tempo in cui ci si crogiola anche dolcemente senza avvederci che scorre amaro e inesorabile…

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Edward Hopper, “Summertime”

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LA FRASE DEL GIORNO
E tutt'a un tratto ti ho desiderato qui, vicino a me, con una violenza tale che forse l'avrai sentito anche tu.

ANDRÉ GIDE, La porta stretta




Nazik al-Mala'ika (Bagdad, 23 agosto 1922 – Il Cairo, 20 giugno 2007), poetessa irachena, considerata una delle prime a introdurre l'uso del verso libero nella rigida struttura poetica araba. Dopo aver compiuto gli studi a Princeton, fondò con il marito l'università di Bassora. Visse in Libano, Kuwait ed Egitto.


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