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venerdì 3 luglio 2009

Poker solitaire

Di “Dio di illusioni”, romanzo della americana Donna Tartt avevo parlato agli inizi di questo blog. Ora mi dà lo spunto per segnalare un curioso solitario con le carte, quello che il protagonista dell’opera, Henry Winter, un “dandy” alla Oscar Wilde rapportato ai nostri tempi, gioca in continuazione.

Si chiama “Poker solitaire” ed è noto anche come “Poker square” dalla formazione in cui si devono disporre le carte. Non è uno dei consueti solitari per ricomporre il mazzo: il suo scopo è collocare 25 carte in una griglia di 5 x 5 in modo da ottenere la migliore mano di poker in ognuna delle cinque righe orizzontali e delle cinque colonne verticali. Si sistema una carta alla volta in una casella libera e non la si tocca più. Con ogni carta pescata dal mazzo si cerca di realizzare qualche combinazione da poker. Al termine, completato lo schema, si calcola il punteggio secondo la seguente tabella:

COMBINAZIONE USA GB
Scala reale 100 30
Scala colore 75 30
Poker 50 16
Full 25 10
Colore 20 5
Scala 15 12
Tris 10 6
Doppia coppia 5 3
Coppia 2 1


In questa schermata, tratta da Wikipedia, si può notare uno schema completo con i relativi punteggi: in azzurro quelli sulla scala americana, in giallo quelli sulla scala inglese. Si considera una vittoria superare i 200 punti secondo il primo sistema e i 70 nel secondo.


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LA FRASE DEL GIORNO
Nel gioco manca la difficil arte di vincere al dispetto delle carte.
PROVERBIO ITALIANO

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