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mercoledì 8 aprile 2009

Terremoti


Ci sono tragedie che ci colpiscono più di altre. I terremoti, certo. Chi sopravvive nella maggior parte dei casi perde tutto: famigliari, casa, auto. Si trova come una foglia in balia degli elementi, deve ricorrere alla solidarietà dello stato e della gente. Chi è rimasto sotto le macerie ha provato una delle peggiori paure ancestrali dell'uomo: quella di rimanere sepolto vivo. Le immagini di quel ragazzo in slip strappato ai ruderi della sua casa dell'Aquila hanno fatto il giro del mondo e ha destato commozione vederlo uscire barcollante, abbracciato e baciato da un parente.

Purtroppo in Italia ci siamo abituati: la nostra bellissima terra è geologicamente ad alto rischio sismico, tragedie simili si sono ripetute nei secoli, senza che si riuscisse a formulare una legge che obblighi alla rigida osservanza delle norme antisismiche nella costruzione degli edifici. Il terremoto di Messina del 28 dicembre 1908, peggior disastro naturale della storia d'Europa, è ormai storia. Ma ricordo con viva commozione i sismi che hanno demolito il Friuli il 6 maggio 1976 e l'Irpinia il 23 novembre 1980, e quello che nel 1997 devastò in diretta televisiva la Basilica di Assisi.





Fotografia: La Stampa



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LA FRASE DEL GIORNO

Il tempo cancella le date impresse dal tempo, ma quelle che il dolore ha scolpite nei cuori degli uomini non si cancellano mai.
IGINIO UGO TARCHETTI, Fosca

2 commenti:

  1. La tua sensibilità mi è nota. In questa sofferenza è poca cosa il mio esserci. Grazie Ami. franca

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  2. Esserci non è mai poco, Franca: conta moltissimo.

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