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sabato 3 gennaio 2009

L'archivio di Hemingway


Tremiladuecento inediti di Ernest Hemingway, un vero e proprio tesoro, dal 5 gennaio saranno messi a disposizione in formato digitale degli studiosi e dei ricercatori dopo anni di restauro e archiviazione finanziati in parte da un museo di Washington. La notizia viene da Ada Rosa Alfonso, direttrice della Casa Museo della Finca Vigia, la villa acquistata dagli Hemingway alla periferia dell'Avana nel 1940, abbandonata dopo la presa di potere di Castro e infine donata dai suoi eredi allo stato cubano insieme allo yacht "Pilar", "ormeggiato" nel giardino.

Vi sono piccole cose, come le lettere, i biglietti e i telegrammi, curiosità quali alcuni testi cifrati sulla presenza di sottomarini tedeschi e mappe, ma anche una sceneggiatura di "Il vecchio e il mare" e l'abbozzo di un finale differente di "Per chi suona la campana". Per tanto tempo, ben 45 anni, erano rimasti prigionieri della vecchia villa. Altri mille documenti saranno in un prossimo futuro destinati anch'essi alla digitalizzazione. Il vecchio "Papa", Premio Nobel nel 1954, dopo il romanzo postumo "Vero all'alba", è pronto a fornirci nuove sorprese: alla Finca Vigia sono custoditi altri manoscritti, novecento mappe, migliaia di fotografie e novemila tra libri e riviste. Ci sono anche le bottiglie di gin e di whisky lasciate a metà, ma quelle non hanno interesse letterario. O no?

La Finca Vigia (Fotografia: Alamy)


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LA FRASE DEL GIORNO
Io ritengo che fondamentalmente si scriva per due persone: per sé stessi cercando di renderlo assolutamente perfetto, oppure se non perfetto, allora bellissimo. E poi si scrive per chi si ama che lei possa o no leggerlo e che lei sia o no viva.
ERNEST HEMINGWAY, Lettera a Arthur Mizener, 12 maggio 1950

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