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venerdì 2 gennaio 2009

Gennaio, da scorticar buoi


Gennaio, la porta dell'anno, è il cuore dell'inverno: tutti i suoi rigori dilagano gelidi, la neve e la pioggia si alternano a giorni di sole freddo. Solo verso il suo finire forse si intravede una speranza, con i primi bucaneve, con i crochi gialli che chiazzano il riposo dei prati. Il risveglio di primavera è ancora lontano, ma non così tanto.

Si sta bene al caldo delle case, davanti ai focolari: si può leggere, perdersi in quei mondi diversi che popolano le pagine, oppure scrivere, affidare i pensieri al foglio bianco, bianco come quell'agenda che è appena iniziata, come quel calendario ancora gonfio di fogli.


Non è dato correggere il giorno con sforzi di lampade,
né sollevare alle ombre i veli di gennaio.
Sulla terra è inverno e il fumo dei fuochi non riesce
a raddrizzare le case, che giacciono coricate fianco a fianco.


BORIS PASTERNAK, da "Notte d'inverno"

*

È di gennaio. Al guizzo delle stelle
la stanca brina si diffonde tanto
che pare un'alba a fiore di laguna.


SILVIO CATALANO, da "Inverno", in "Sette sassi", 1937

*

Venga il gennaio, il placido
Mese di pioggie e nevi,
Venga, ed io chiuda il guscio:
Oh giorni inerti e brevi,
Vetri appannati e amabili
Grilli del focolare!
Voglio l'uscio inchiodare,
Cantar l'inverno io vo'!


EMILIO PRAGA, da "Sospiri all'inverno", in "Penombre", 1937

*

Mese di Leneone*, le giornate son tutte cattive, da scorticar buoi,
da quello già volati, e dalle gelate che sulla terra
vengon, moleste, coi soffi di Borea.


ESIODO, da "Opere e giorni"

*Leneone: mese greco corrispondente a metà gennaio e metà febbraio




Dipinto di Bob Rohm



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LA FRASE DEL GIORNO
Andava dianzi perdendomi per le campagne, inferraiuolato sino agli occhi, considerando lo squallore della terra tutta sepolta sotto le nevi, senza erba né fronde che mi attestasse le passate dovizie.
UGO FOSCOLO

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