Pagine

mercoledì 9 luglio 2008

I personaggi di Andrea De Carlo


È ridicolo. Pensiamo di essere i padroni delle nostre vite, e non è vero. Le uniche cose che possiamo controllare sono marginali, rispetto al resto. Ti fa ridere, altro che piangere, se solo riesci a vederti da una minima distanza. Ti fa venire voglia di muoverti, porca miseria, staccarti di dosso tutta questa lacca di autocompassione.

ANDREA DE CARLO, Di noi tre


Lo so come ti senti. È come essere dietro un vetro, non puoi toccare niente di quello che vedi. Ho passato tre quarti della mia vita chiuso fuori, finché ho capito che l'unico modo è romperlo. E se hai paura di farti male, prova a immaginarti di essere già vecchio e quasi morto, pieno di rimpianti.

ANDREA DE CARLO, Due di due


Ti rendi conto di quanto ci rinchiudiamo fuori dalla vita, per comodità e per abitudine e per semplice mancanza di occasioni? Di come ci barrichiamo in un angolo, e ci sembra anche di stare bene? Con i cuscini e le poltrone comode e il whisky di malto e i sonniferi per non pensarci? E fuori intanto c'è la vita, e al più ci accontentiamo di immaginarcela, o di guardarla filtrata e imitata in un film o in un libro ogni tanto? La sfioriamo solo, e il tempo passa via mentre noi siamo lì barricati nei nostri soggiorni arredati con tanta cura.

ANDREA DE CARLO, Arcodamore


I personaggi dei romanzi di Andrea De Carlo praticano una sorta di autolesionismo sentimentale: si fanno del male, non si trattengono dal cadere, dallo scivolare nell’abisso del dolore; vivono come aggrappati al ciglio di un burrone e non fanno nulla per risalire, anzi allentano la presa dito dopo dito e si lasciano andare. In altri termini, tentano in ogni modo di suicidare il loro amore e la loro vita, rimanendo vivi.









* * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * *
LA FRASE DEL GIORNO
In fondo condivido l'idea borgesiana: uno scrive la storia del mondo e poi quella storia accade davvero. Questa è la grandezza della letteratura.
BRUCE CHATWIN e ANTONIO GNOLI, La nostalgia dello spazio




Andrea De Carlo (Milano, 11 dicembre 1952) è uno scrittore italiano. Ha esordito con Treno di panna (1981), un romanzo autobiografico ispirato alla sua giovanile esperienza negli Stati Uniti. Successivamente al successo delle sue opere ha contribuito il ricorso a un linguaggio semplificatissimo, idealmente modellato su quello cinematografico. 



Nessun commento:

Posta un commento