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mercoledì 11 giugno 2008

Attori di vita


PALLADA

NON È CHE COMMEDIA

"Non è che commedia la vita e gioco
O lasci la saggezza e impari il gioco
o sopporti i dolori."

(dall’Antologia Palatina)
.

Pallada, poeta greco alessandrino del V secolo, in questo epigramma inserito nell'Antologia Palatina (X, 72) e splendidamente tradotto da Salvatore Quasimodo, sembra anticipare di oltre un millennio William Shakespeare, che nel Macbeth scrive: "La vita è soltanto un'ombra in movimento: per un'ora un misero attore incede altero e corrucciato sul palcoscenico, e poi si tace per sempre."  

Giocoso Pallada, austero Shakespeare, ma è affascinante scoprire queste analogie, considerare che in epoche così distanti gli uomini avevano gli stessi pensieri e le stesse esigenze di oggi per quanto riguarda la vita e l'amore e tutto il resto. Cambiano i tempi, il progresso facilita i nostri compiti, ma essenzialmente siamo ancora quelli che si incontravano nel mercato di Alessandria d'Egitto ai tempi della decadenza dell'Impero romano o nelle sterrate stradine della Londra di inizio Seicento.


Anonimo di scuola francese, "Poquelin dans le role de Mascarille"


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LA FRASE DEL GIORNO
Se l'uomo può essere "buono", lo può solo se è felice, se ha in sé l'armonia. Cioè quando ama.
HERMANN HESSE, Piccole gioie




Pallada detto il Meteoro cioè "il Superbo" oppure "il pagano" (Alessandria d'Egitto. IV-V secolo), poeta e grammatico greco antico che visse tra la seconda metà del IV secolo e, forse, l'inizio del V secolo. La sua poesia  presenta un'alternanza di motivi letterari e di elementi contingenti.



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