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martedì 19 febbraio 2008

Alain Robbe-Grillet

Ieri a Caen è morto all'età di 85 anni Alain Robbe-Grillet.

Lo scrittore francese era il teorico e il narratore più noto dell'"école du regard", conosciuta anche come "Nouveau roman", sorta dalla coscienza della negatività dell'uomo contemporaneo in un'evoluzione del teatro di Jonesco e di Beckett.

Robbe-Grillet, autore dei romanzi "Le gomme" (1953), "La gelosia" (1957) e "Nel labirinto" (1959) e sceneggiatore del film "L'anno scorso a Marienbad" (1961), sosteneva che, nonostante lo sforzo del narratore di elaborare soggettivamente e interpretare la realtà delle cose, queste rimangono quello che sono.

Conseguenza di ciò è lo stile: una pagina nuda e ricognitiva, addirittura impersonale, ridondante di descrizioni asciutte e tecniche, senza termini che avvicinino la realtà e il mondo all'uomo. Niente "notte placida", dunque, o "sole spietato".
Ne deriva che l'unico contatto con la realtà è questa spoglia descrizione delle cose - un inventario che priva le parole di ogni suggestione e di ogni risonanza.
Una sperimentazione che aprirà le porte alla neo-avanguardia.

"Aprendo gli occhi all'improvviso noi abbiamo sentito a dismisura l'urlo di questa realtà caparbia che fingiamo di aver interpretato. Attorno a noi, sfidando il branco dei nostri aggettivi, intimistici e consuetudinari, le cose sono là. La loro superficie è netta, liscia, levigata, ma senza né cupi splendori né trasparenze. Tutta la nostra letteratura non è riuscita ancora a scalfirne il più piccolo angolo, a rammorbidirne la più piccola curva".

Fotografia © Images de la culture




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LA FRASE DEL GIORNO
L'ambiente fa l'uomo e fa anche la donna.

GIOVANNI GUARESCHI, Il compagno don Camillo




Alain Robbe-Grillet (Brest, 18 agosto 1922 – Caen, 18 febbraio 2008), scrittore, saggista, regista e sceneggiatore francese. Ha perseguito l'ideale di una narrazione "fotografica", di una descrizione assolutamente oggettiva e neutrale della realtà, spogliando gesti e personaggi della dimensione psicologica, che tenta di spiegarli nei loro fini e nelle loro cause, per farli risaltare nella loro piattezza e insieme nella loro misteriosa ambiguità.


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