RACHEL BLUWSTEIN
CHIUDERÒ LE PORTE DEL MIO CUORE
Chiuderò le porte del mio cuore,
getterò la chiave in mare
affinché il cuore non abbia a temere
il tuo incontro, la tua voce da lontano.
Le mie mattine sono state grigie,
le mie sere, sospiri,
e, tra le mie consolazioni, una:
è la mia mano quella che lo ha fatto.
(da Poesie, 1985)
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"Nel mio giardino ti ho piantato, / nel mio giardino segreto, il mio cuore. / Intricati son divenuti i tuoi rami / e profonde in me le tue radici". Così scrive la poetessa Rachel Bluwstein. Eppure, accade che l'amore ci deluda, che non sia più sostenibile. La stessa Rachel se ne rende conto e capisce che deve ritrovare se stessa nell'isolamento: "Nella mia grande solitudine, una solitudine di animale ferito / ora dopo ora io giaccio. In silenzio. / La mia vigna l’ha spogliata il destino e non un solo rampollo è rimasto".
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CHRISTIAN SCHLOE, "LA CHIAVE DEL PAESE DELLE MERAVIGLIE"
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LA FRASE DEL GIORNO
Sì, meglio che la mia anima appartenga all'universo, / non un solo uomo, nessuno può dominarla.
RACHEL BLUWSTEIN, Poesie
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Rachel Bluwstein (Saratov, Russia 2 ottobre 1890 - Tel Aviv, 16 settembre 1931), poetessa russa naturalizzata israeliana. Conosciuta e venerata in Israele anche solo come Rachel o Poetessa Rachel: è stata uno dei primi autori a scrivere in ebraico, lingua di cui padroneggiò sia i registri più colloquiali, sia le più complesse sfaccettature del linguaggio biblico.
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