GEOFFREY HILL
IL CANZONIERE DI SEBASTIAN ARRURRUZ, 5
Amore, oh amore mio, verrà,
Sicuro! Un temporale
Cova sempre la terra secca tutto il giorno.
Di notte le persiane pulsano nel suo scroscio.
La metafora regge; è una casa accogliente.
Tu sei fuori, perduta chissà dove. Mi trovo
A divorare versi di più strana passione
Ed esilio. Le parole esatte
Alimentano la mia vuota fame di te.
(da King Log, 1968 - Traduzione di Renato Oliva)
Una sobria trasparenza, un tranquillo erotismo, un'intimità naturale - oltre alla leggera vena ironica - attraversano i versi del Canzoniere di Sabastian Arrurruz, poeta immaginario creato dal poeta britannico Geoffrey Hill per esplorare i temi dell’amore, della perdita e del ricordo con profondità emotiva. La lontananza della donna amata diventa quindi un esilio.
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GUSTAVE CAILLEBOTTE, "GIOVANE UOMO ALLA FINESTRA"
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LA FRASE DEL GIORNO
"Non si può perdere ciò che non si è posseduto." / Tanto per quella gemma abrasiva. / Posso perdere ciò che voglio. Voglio te.
GEOFFREY HILL, King Log
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Geoffrey Hill (Bromsgrove, 18 giugno 1932 – Cambridge, 30 giugno 2016), poeta britannico fondatore e co-direttore dell'Editorial Institute alla Boston University. Le sue poesie hanno per temi Dio, l'amore, la guerra e il fluire del tempo. La tessitura dei versi, di estrema sofisticazione intellettuale, richiama John Donne e Ben Jonson.
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