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sabato 17 agosto 2024

La prigione


PATRIZIA CAVALLI

ADESSO CHE IL TEMPO SEMBRA TUTTO MIO

Adesso che il tempo sembra tutto mio
e nessuno mi chiama per il pranzo e per la cena,
adesso che posso rimanere a guardare
come si scioglie una nuvola e come si scolora,
come cammina un gatto per il tetto
nel lusso immenso di una esplorazione, adesso
che ogni giorno mi aspetta
la sconfinata lunghezza di una notte
dove non c’è richiamo e non c’è più ragione
di spogliarsi in fretta per riposare dentro
l’accecante dolcezza di un corpo che mi aspetta,
adesso che il mattino non ha mai principio
e silenzioso mi lascia ai miei progetti
a tutte le cadenze della voce, adesso
vorrei improvvisamente la prigione.

(da Il cielo, Einaudi, 1981)

.

Adesso. L’avverbio di tempo è il punto centrale di questa poesia di Patrizia Cavalli. Adesso è così, adesso che la libertà di appartenere tutta a se stessa consente di avere il tempo tutto per sé e di scegliere in autonomia, adesso invece è l'assenza a risaltare, la solitudine, quel vuoto che è "la grande prova, / l'espiazione, è questo il male", il "doversi ascoltare sempre / in ogni avvenimento fisico chimico / mentale".

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ALDO SALVADORI, "DONNA AL TAVOLO"

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  LA FRASE DEL GIORNO   

Mi si incaglia il respiro nel tuo viso, / asma del mio dormiveglia. / Che io respiri finalmente sveglia!
PATRIZIA CAVALLI, L'io singolare proprio mio

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Patrizia Cavalli (Todi, 17 aprile 1947 – Roma, 21 giugno 2022), poetessa e scrittrice italiana. La sua lirica, limpida e diretta, rivela spesso un'intensa drammaticità. Traduttrice di Shakespeare, ha anche riempito i teatri, dando alla letteratura una dimensione scenica, portando in scena l’amata Emily Dickinson.


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