FERREIRA GULLAR
LA POESIA (frammento)
Dov'è
la poesia? La domanda è posta
ovunque. E la poesia
va all'angolo a comprare i giornali.
Gli scienziati smembrano Puškin e Baudelaire.
Gli esegeti smontano la macchina del linguaggio.
La poesia ride.
Viene emanata un'ordinanza: è vietato
mischiare la poesia con Ipanema.
Il poeta testimonia all'inchiesta:
la mia poesia è pura, un fiore
senza stelo, lo giuro!
Non ha passato né futuro.
Non sa di fiele né di miele:
è di carta.
Non è come il
giglio effimero che
passa.
E non è soggetta alle tarme
poiché ha protezione insetticida.
Credimi,
la mia poesia è immune alla vita.
(da Nella notte rapida, 1975)
.
Ferreira Gullar, poeta brasiliano molto attento all’origine del verso, praticava spesso la metapoesia, ovvero la riflessione sulla poesia stessa. Qui l’indagine si sposta sulla sua funzione, sulla sua utilità sociale – si pensi al processo cui il regime sovietico sottopose il futuro Premio Nobel Iosif Brodskij per “parassitismo”, nel quale un giudice ottuso incalza la difesa: “Lei dovrebbe chiedergli dell’utilità del suo lavoro, e non del suo aspetto pubblico”. Gullar si pone davanti a un analogo processo in cui è testimone: l’indagine è sull’utilità e sullo spazio della poesia nella società odierna.
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UMBERTO BOCCIONI, "VISIONI SIMULTANEE"
.
LA FRASE DEL GIORNO
Perché la poesia può essere scritta ovunque, ecco perché è bella. La poesia non ha bisogno di nulla. Qualsiasi carta andrà bene.
FERREIRA GULLAR, Público, 21 settembre 2010
.
Ferreira Gullar, pseudonimo di José Ribamar Ferreira (São Luís, 10 settembre 1930 – Rio de Janeiro, 4 dicembre 2016), poeta e scrittore brasiliano. Tematiche ricorrenti nella sua opera sono la riflessione sulla genesi della poesia e sulla corrosione del tempo che sottomette gli esseri al dolore e alla morte. È un poeta concreto e metafisico, quotidiano ed esistenziale allo stesso tempo. La realtà lo sollecita e questa realtà è la sua materia poetica.
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