MARY OLIVER
PICCOLA FOLLE POESIA D'AMORE
Non voglio forse,
voglio presto.
Sono le 5 del mattino. È mezzogiorno.
È il crepuscolo che sta diventando buio.
Ascolto la musica.
Mastico alcune poesie selvagge
mentre il tempo scorre lento
come se avessi tutto il giorno.
Questo è quello che ho.
La noiosa sbornia dell'attesa,
il rossore del mio cuore sull'erba umida,
la luna dal volto di fiore.
Un gabbiano cova sulla riva
dove un momento fa ce n'erano due.
Dolcemente la mia mano destra accarezza la mia mano sinistra
come se fossi tu.
(da Cavalli blu, 2014)
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Questa "piccola folle poesia d'amore" è in realtà un'interpretazione dell'assenza e della solitudine. La poetessa statunitense Mary Oliver rovescia il punto di vista e racconta il suo amore, che ha la forma dell'attesa e del desiderio.
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FOTOGRAFIA © ALMADA STUDIO/PEXELS
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LA FRASE DEL GIORNO
Non devi essere buono. / Non devi trascinarti ginocchioni, / pentito, per cento miglia attraverso il deserto. / Devi soltanto permettere a quel mite animale, al tuo corpo, di amare ciò che ama.
MARY OLIVER, Lavoro dei sogni
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Mary Oliver (Maple Heights, Ohio, 10 settembre, 1935 – Hobe Sound, Florida, 17 gennaio 2019), poetessa statunitense, vincitrice del National Book Awards 1992 e del Premio Pulitzer 1984, è autrice di 32 raccolte poetiche e di quattro saggi sulla poesia. Il New York Times l’ha definita “Di gran lunga, la poetessa di questo paese che ha venduto di più”.
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