GIUSEPPE VILLAROEL
PADRE
Strano tempo ch’io vissi. E c’è mio padre
in questi specchi dei negozi antichi.
E, come lui, ombra che guarda, io stesso.
E c’è il silenzio che s’è fatto sangue
simile al suo e soffre sulle strade,
dove più bianco e più deserto, a sera,
coi suoi passi cammino e i suoi pensieri.
(da Quasi vento d’aprile, 1956)
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Crescendo, mi sono accorto sempre più spesso di ritrovarmi in gesti o espressioni di mio padre. Ora che non c'è più, subentra anche un po' di nostalgia, quando me ne accorgo. Simile al padre si ritrova anche il poeta catanese Giuseppe Villaroel, che della poesia della memoria ha fatto una personale bandiera: lo stesso fremito del sangue, lo stesso sguardo, gli stessi pensieri.
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FOTOGRAFIA © EVELYN CHONG/PEXELS
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LA FRASE DEL GIORNO
Mio padre non mi ha detto come vivere; ha vissuto e mi ha fatto osservare come lo faceva.
CLARENCE BUDINGTON KELLAND
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Giuseppe Villaroel (Catania, 26 ottobre 1889 – Roma, 10 luglio 1965), poeta, giornalista, scrittore e critico letterario italiano. Da un originario crepuscolarismo, la sua opera è venuta svolgendosi in poesia di ispirazione amorosa, dai modi e dai toni sempre più contenuti e controllati. Ha scritto anche romanzi, novelle, saggi critici, e racconti per ragazzi.
Tanti auguri a tutti i papà!
RispondiElimina(e complimenti)
🖖🏻☺️
Grazie. E auguri a tutti i papà.
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