LEONARDO SINISGALLI
IL CERCATORE DI UOVA
Ho dormito per sette settimane,
mi sono svegliato ch'è Sabato Santo.
È tornato aprile e la tenera frasca,
anch'io ritorno per la buona Pasqua.
Ho portato due panieri, uno lacero
l'altro vacante.
Posso raccoglierne trenta e quaranta.
Palazzo fabbricato con le penne
è stato misurato con la canna.
Il gallo ha cantato, ha scosso le ali.
Andiamocene sfortunato suonatore.
Scendi bella, vieni pure in camicia.
Allunga il braccio, porgimi le uova.
Son qui davanti alla portellina del gatto.
È l'ora prima della Pasqua nuova.
(da La vigna vecchia, Mondadori 1956)
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Il discorso fatto l’altro giorno per Rocco Scotellaro vale anche per Leonardo Sinisgalli, altro poeta lucano lontano dalle tradizioni della propria terra – emigrato in Piemonte per lavorare alla Olivetti, ritorna nella sua Montemurro per rivedere il padre malato: “M'ero messo in viaggio verso una Pasqua / in fiore, incontro al Cristo purpureo / che solleva il coperchio di grano bianco / cresciuto nelle grotte”. E ritrova la tradizione: “Vanno e vengono per casa le visitatrici / a portarci i sarmenti per il fuoco, / le ceste d'uova, le parole di cordoglio. / C'è sempre nelle stanze il ricordo / di un lutto recente o il gemito / di un vecchio malato”. Di quella tradizione si riappropria anche la poesia: addirittura nel sottotitolo della sezione di La vigna vecchia che contiene questi versi, intitolata L’albero delle rose, riporta la didascalia “poesie lucane scelte e trascritte dai dialetti indigeni”.
Buona Pasqua!
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FOTOGRAFIA © PETR KRATOCHVIL/PUBLIC DOMAIN PICTURES
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LA FRASE DEL GIORNO
Quand'ecco dai pollai sereno e nuovo / il richiamo di Pasqua empie la terra / con l'antica pia favola dell'ovo.
GUIDO GOZZANO, Le dolci rime
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Leonardo Sinisgalli (Montemurro, 9 marzo 1908 – Roma, 31 gennaio 1981), poeta, saggista e critico d'arte italiano. Noto come Il poeta ingegnere per il fatto che lavorò per Olivetti e Pirelli e per aver fatto convivere nelle sue opere cultura umanistica e cultura scientifica. Fondò e diresse la rivista “Civiltà delle macchine”.
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