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sabato 23 marzo 2024

La pienezza del mondo


OCTAVIO PAZ

UN CORPO

Un corpo, un corpo solo, un solo corpo
un corpo che è giorno rovesciato
e notte consumata;
la luce dei capelli
che non placa mai
l'ombra del mio tocco;
una gola, un ventre che albeggia
come il mare che si illumina
sfiorando la fronte dell'aurora;
caviglie, ponti dell'estate;
cosce notturne che affondano
nella musica verde della sera;
un petto che si solleva
e spazza via le spume;
un collo, solo un collo,
solo poche mani,
poche parole lente che scendono
come sabbia calda sulla sabbia.
Questo che mi sfugge,
acqua e scuro piacere,
mare che nasce e che muore;
queste labbra e questi denti,
questi occhi affamati,
mi spogliano di me
e la loro grazia furiosa mi innalza
fino al cielo calmo
dove vibra l'istante;
la cima dei baci,
la pienezza del mondo e le sue forme.

(da Sotto la tua ombra luminosa, 1937)

.

"L'amore ci sospende, ci strappa a noi stessi e ci proietta nello strano per eccellenza: un altro corpo, altri occhi, un altro essere. E solo in quel corpo che non è il nostro e in quella vita irrimediabilmente estranea, possiamo essere noi stessi. Non ce n’è più un altro, non ce ne sono più due. Il momento dell'alienazione più completa è quello della riconquista piena del nostro essere". Octavio Paz, Premio Nobel 1990, ha le idee chiare sulla funzione dei sensi e della fisicità: "Il sesso è la radice", proclama il poeta messicano, "l'erotismo è il fusto e l'amore è il fiore". Quando si trasforma in parola diventa linguaggio e la poesia allora è "corporale".

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HENRI MATISSE, "NUDO DI SPALLE"

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  LA FRASE DEL GIORNO  

Oltre te, oltre me, attraverso il corpo, nel corpo, oltre il corpo, vogliamo vedere qualcosa. Quel qualcosa è la fascinazione erotica, ciò che mi porta fuori da me stesso e mi conduce a te: ciò che mi fa andare oltre te. Non sappiamo con certezza di cosa si tratti, tranne che è qualcosa di più.
OCTAVIO PAZ, Teatro di segni

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Octavio Irineo Paz Lozano (Città del Messico, 31 marzo 1914 – 20 aprile 1998), poeta, scrittore, saggista e diplomatico messicano, premio Nobel per la letteratura nel 1990. Il suo mondo poetico si basa sula poesia surrealista prima e sul pensiero orientale poi per superare l’io della filosofia occidentale e compiere un discorso ininterrotto sulla poesia stessa.


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