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venerdì 12 gennaio 2024

E sono me stessa


DULCE MARÍA LOYNAZ

NEI MIEI VERSI SONO LIBERA

Nel mio verso sono libera: è il mio mare.
Il mio mare ampio e nudo di orizzonti.
Nel mio verso cammino sul mare,
cammino sulle onde raddoppiate
da altre onde e da altre ancora. Cammino
nel mio verso; respiro, vivo, cresco
nel mio verso, e in esso i miei piedi hanno
un percorso e il percorso una direzione e le mie
mani qualcosa da tenere e la mia speranza
qualcosa da aspettare e la mia vita un senso.
Io sono libera nel mio verso ed esso è libero
come me. Ci amiamo. Ci possediamo.
Fuori di lui sono piccola e mi inginocchio
davanti all'opera delle mie mani,
tenera argilla impastata tra le mie dita.
Dentro di esso, mi alzo e sono me stessa.

(da Versi, 1950)

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La libertà è strettamente legata all'immaginazione nei versi della poetessa cubana Dulce María Loynaz: e questa, apparsa tra le sue prime poesie non è soltanto una dichiarazione di poetica, è anche l'espressione di uno stile di vita in cui la poesia ha un'importanza esistenziale.

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CHRISTIAN SCHLOE, "LASCIA LIBERO IL TUO CUORE”

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  LA FRASE DEL GIORNO  

La poesia e l'amore richiedono pazienza. L'amore è attesa e incisione. La poesia è incisione e attesa. Ed entrambi, una veglia dolorosa per qualche goccia di resina.
DULCE MARÍA LOYNAZ, Poesie senza nome

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Dulce María Loynaz (L'Avana, 10 dicembre 1902 – 27 aprile 1997), scrittrice e poetessa cubana. Il suo romanzo Giardino (1951) fu precursore del Realismo magico sudamericano. Figlia del generale Enrique Loynaz del Castillo, dopo la Rivoluzione cubana si isolò dalla vita sociale ma non volle abbandonare l’isola. Ottenne il Premio Cervantes nel 1992.


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