CHARLES WRIGHT
FIGLIASTRI DEL PARADISO
Luna al buio, coda dell’orsa al triage d’alberi invernali,
il giardino una profonda
tabula rasa, da dove cominciare?
Con o senza lingua, c’è sempre spazio per un’altra vita.
Abbiamo scaricato questa in un’incertezza inquieta,
facendo un po’ di questo e un po’ di quello,
mentre il tempo, disfattore vero, ci erode la punta delle dita,
lasciandoci la memoria e la sua mossa finale,
carta del cielo sfocata nella luce nera.
Quando il mondo sarà sparito, qualcuno dovrà sostenerci,
invisibile e per tutta la notte.
Quando il mondo sarà sparito, amigo,
qualcuno dovrà raccogliere il fardello.
Sabato piovoso, sconforti di gennaio, mal di denti
come il richiamo d’un santo nella bocca, inevitabile, su e giù.
Viviamo la vita come stelle, stelle senza costellazione, accanto alla
grande forma e alla grande struttura,
sparse, fuori luogo.
(da Breve storia dell'ombra, Crocetti, 2021 - Traduzione di Antonella Francini)
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Fu lo stesso Charles Wright, poeta statunitense a definire la sua poetica “metafisica del quotidiano”: il colloquio con il divino che è invocato dal paesaggio non avviene, la ricerca della spiritualità è un continuo dibattito interiore che però non ha basi solide fondando sulla "improbabilità della salvezza": "Se non riesci a goderti la quotidianità, / non hai futuro qui / E se ci riesci, non hai comunque futuro".
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FOTOGRAFIA © JAMES WHEELER/PEXELS
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LA FRASE DEL GIORNO
Il viaggio verso l'interno è tutto ciò che conta, / qualunque sia il tuo viaggio.
CHARLES WRIGHT, Littlefoot
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Charles Wright (Pickwick Dam, Tennessee, 25 agosto 1935), poeta, accademico e traduttore statunitense, vincitore del Premio Pulitzer per la poesia nel 1998. Professore presso l'Università della Virginia, ha creato uno stile poetico che genera una sensazione di immediatezza e concretezza enfatizzando gli oggetti e la prospettiva personale.
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