Pagine

domenica 26 novembre 2023

In una sala chiusa


CESARE PAVESE

TANGO

Mi son visto una notte
in una sala chiusa
e l'abbraccio dei corpi che danzavano,
sollevati e schiantati dalla musica,
sotto la luce livida
che filtrava nei muri, di lontano,
mi soffocava il cuore
come in fondo a un abisso, sotto il buio,
tra bagliore e bagliore,
giungono spaventose
scosse di una tempesta,
che impazzisce là in alto, sopra il mare.

Mi giungevano a tratti,
pallide e stanche,
le ombre dei danzatori,
vibrazioni di un mare moribondo.

E vedevo i colori,
delle donne abbraccianti
illividirsi anch'essi,
e tutto rilassarsi
di spossatezza oscena,
e i corpi ripiegarsi,
strisciando sulla musica.

Solo ancora splendeva
su quella febbre stanca
il corpo di colei
che fiorisce in un volto
tanto giovane e chiaro
da fare male all'anima.

Ma era solo il ricordo.
Io la guardavo immobile
e la vedevo, dolorosamente,
nella luce del sogno.

Ma passava strisciando,
senza scatti più, languida,
con un respiro lento
e mi pareva un gemito d'amore,
ma l'uomo a cui s'abbandonava nuda
forse non la sentiva.
E un'ubbriachezza pallida
le pesava sul volto,
sul volto tanto giovane e stupendo
da fare male all'anima.

Tutti tutti tacevano di ebbrezza,
travolti dentro il gorgo
di quella luce livida,
posseduti di musica,
nelle carezze ritmiche di carne,
e stanchi tanto stanchi.

Io solo non potevo abbandonarmi:
cogli arsi occhi sbarrati,
mi fissavo smarrito
su quel corpo strisciante.

[23-26 giugno 1928]

(da Poesie giovanili, Einaudi, 1989)

.

Il giovane Cesare Pavese in una sala dove si balla il tango constata la sua impossibilità di aderire al reale, di intrecciare rapporti con gli altri. Una decina di anni dopo, affinata la capacità di raccontare, riconoscerà comunque ancora quell'incomunicabilità: "Tutto il problema della vita è dunque questo: come rompere la propria solitudine, come comunicare con altri" scriverà il  15 maggio 1939.

.

FOTOGRAFIA © WILLY RONIS

.


   LA FRASE DEL GIORNO   

Si odiano gli altri, perché si odia se stessi.
CESARE PAVESE, Il mestiere di vivere, 3 dicembre 1948

.



Cesare Pavese (Santo Stefano Belbo, 9 settembre 1908 – Torino, 27 agosto 1950), scrittore, poeta, traduttore, saggista e critico letterario italiano. Nato poeta con Lavorare stanca, si è poi dedicato alla narrativa scrivendo romanzi famosissimi: Paesi tuoi, La luna e i falò, La casa in collina. I suoi temi principali sono il mito e la terra.


Nessun commento:

Posta un commento