VITTORIO BODINI
I POMODORI SECCHI
I pomodori secchi
attaccati a uno spago
e le donne dai cuori di cicoria.
I pomodori secchi e i datteri gialli,
e le donne che colgono le olive
fra gli olivastri, con la bocca viola;
tutto è univoco e perso a furia d'esistere.
Dove hai nascosto, cielo, l'altra ipotesi?
Quale parte è la nostra?
Non saremo null'altro
che rozzi testimoni di questo esistere?
(da Inediti 1954-1961, in Tutte le poesie, Mondadori, 1983)
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Tutto il sapore del Sud, il Sud ancestrale che è fatto di antiche tradizioni e di memorie, del calore delle estati e della povertà contadina, emerge nei versi di Vittorio Bodini, poeta salentino: il sud del “polpo sbattuto ancora vivo contro lo scoglio” degli ulivi, delle foglie di tabacco, dei “grandi piatti di conserva sulle terrazze” e dei pomodori messi a seccare al sole. Ma la chiusa pone anche una domanda esistenziale.
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FOTOGRAFIA © VERACI
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LA FRASE DEL GIORNO
Tu non conosci il Sud, le case di calce / da cui uscivamo al sole come numeri / dalla faccia d'un dado.
VITTORIO BODINI, La luna dei Borboni e altre poesie
Vittorio Bodini (Bari, 6 gennaio 1914 – Roma, 19 dicembre 1970), poeta, ispanista e traduttore italiano. La sua poesia si distingue per una appassionata adesione alle ragioni storiche e geografiche di un Sud rivissuto con amore-odio, ma sempre poeticamente ricreato con intensa nostalgia, non di rado acuita da esistenziali vicende e soffusa di dolente ironia.
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