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domenica 3 settembre 2023

L’eterna distanza


ADAM ZAGAJEWSKI

CAMMINAVO NELLA CITTÀ MEDIEVALE

Camminavo nella città medievale
a sera oppure all'alba,
ero molto giovane o abbastanza vecchio.
Non avevo con me un orologio
né un calendario, soltanto l’ostinato sangue
misurava l’eterna distanza.
Potevo ricominciare la mia
o la non mia vita,
tutto sembrava facile,
le finestre dei palazzi non del tutto chiuse,
le altrui sorti socchiuse.
Era primavera o  prima estate,
calde le mura,
l’aria molle come la pelle di un'arancia,
ero molto giovane oppure abbastanza vecchio,
potevo scegliere, potevo vivere.

(da Terra del fuoco, 1994, in Guarire dal silenzio, Mondadori, 2020)

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Capita nelle città medievali di perdersi per un istante nel tempo, di girovagare considerando che molte cose non sono mutate da quei secoli perduti. Adam Zagajewski, poeta polacco, alla sera oppure all’alba, quando la luce sfuma i contorni, solo ma non solitario come spesso appare nelle sue poesie, prova questa sensazione di smarrimento, come se fosse stato inghiottito da una macchina del tempo.

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FOTOGRAFIA © PXHERE
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   LA FRASE DEL GIORNO   

Com’era il mondo che Lei non ha fatto in tempo a conoscere? Lo stesso di ora e diversissimo.
ADAM ZAGAJEWSKI, Tradimento




Adam Zagajewski (Leopoli, Ucraina, 21 giugno 1945 – Cracovia, 21 marzo 2021), poeta, scrittore e saggista polacco. Esordì nel 1972 con Komunikat. Esponente della New Wave polacca, nel 1976 aderì al Comitato per la Difesa degli Operai e la dittatura comunista gli impedì di pubblicare. Cominciò allora il suo esilio a Houston e Parigi. Tornò a risiedere a Cracovia nel 2002.


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