RAINER MARIA RILKE
RITRATTO INTERIORE
Non sono dei ricordi
a trattenerti in me;
né ti fa mia la forza
di un bel desiderio.
Quanto ti fa presente
è quella curva ardente
che una lenta tenerezza
descrive nel mio sangue.
Io non sento il bisogno
di vederti apparire;
è bastato nascessi
per perderti un po' meno.
(da Poesie francesi, Crocetti, 1999 - Traduzione di Roberto Carifi)
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Rainer Maria Rilke, poeta austriaco ormai malato e prossimo alla fine, prova a percepire emotivamente il suo io al di là del tempo e dello spazio, abbracciandone l'essenza più pura nella consapevolezza della coscienza: "Lasciar compiersi ogni impressione e ogni germe d’un sentimento dentro di sé, nel buio, nell’indicibile, nell’inconscio irraggiungibile alla propria ragione, e attendere con profonda umiltà e pazienza l’ora del parto d’una nuova chiarezza: questo solo si chiama vivere da artista: nel comprendere come nel creare".
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ELABORAZIONE GRAFICA © DANIELE RIVA
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LA FRASE DEL GIORNO
Qui siamo noi forse per dire: casa, / ponte, fontana, porta, mandorlo, brocca, finestra, / al più: colonna, torre… ma dire, / oh così dire come le cose stesse nell'intimo / mai s'immaginarono.
RAINER MARIA RILKE, Elegie duinesi
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René Karl Wilhelm Johann Josef Maria Rilke, noto come Rainer Maria Rilke (Praga, 4 dicembre 1875 – Les Planches, 29 dicembre 1926), scrittore, poeta e drammaturgo austriaco di origine boema. È celebre soprattutto per le Elegie duinesi i Sonetti a Orfeo e I quaderni di Malte Laurids Brigge. La sua poesia, influenzata da Nietzsche, vede una realtà senza consolazioni.
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