JOSÉ EMILIO PACHECO
PIOGGIA DI SOLE
La ragazza nuda prende il sole
appena coperta
dalla presenza delle fronde.
Apre il suo corpo al sole
che in una pioggia di fuoco
lo riempie di luce.
Tra i suoi occhi chiusi
l'eternità diventa un momento d'oro.
La luce è nata perché lo splendore di questo corpo
le desse vita.
Un altro giorno
la terra sopravvive grazie a lei
che senza saperlo
è il sole
tra il fruscio delle fronde.
(da Città della memoria, 1990)
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Il sole come fonte di vita – in questi versi del poeta messicano José Emilio Pacheco si traveste da Zeus e rievoca il mito di Danae: la sua però è una pioggia di luce e l’oro – in un rovesciamento di ruoli, emerge dall’interno, dalle palpebre chiuse della ragazza capaci di trasformare quella luce in bellezza.
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FOTOGRAFIA © JEAN BEAUFORT/PDP
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LA FRASE DEL GIORNO
Lo dico senza dolore e senza disprezzo alcuno: / i miei versi vivranno meno della tua bellezza.
JOSÈ EMILIO PACHECO, Controelegia
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José Emilio Pacheco Berny (Città del Messico, 30 giugno 1939 - 26 gennaio 2014), scrittore, poeta, saggista e traduttore messicano. Fu parte integrante della Generazione dei ‘50. La sua poesia concentra l’attenzione sulla storia, sulla ciclicità del tempo, sull’universo dell’infanzia e sulla vita nel mondo moderno.
Il sole è vita e la donna lo sente di più. È la poesia dell'amore...è quella luce che penetra tra la sabbia e il mare...Messico ha una tradizione forte con il sole...
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