ADAM ZAGAJEWSKI
DI MIA MADRE
Di mia madre nulla saprei dire –
come ripeteva, rimpiangerai un giorno,
quando non ci sarò più, e come io non credevo
né nel “più”, né nel “non ci sarò”,
come mi piaceva guardare, quando leggeva un romanzo alla moda,
dando un’occhiatina subito all’ultimo capitolo,
come in cucina, reputando che non sia, questo,
il luogo fatto per lei, prepara il caffè domenicale,
oppure, ancora peggio, i filetti di merluzzo,
come aspetta l’arrivo degli ospiti e si guarda allo specchio,
facendo quella faccia che la proteggeva dal
vedere realmente se stessa (cosa che, pare,
ho ereditato da lei, insieme ad alcune altre debolezze),
come, poi, disinvoltamente disserta di cose
che non erano il suo forte, e io con pungente
stoltizia la richiamavo, come quando
si paragonò a Beethoven nel processo di crescente sordità,
e io dissi, crudelmente, ma sai, lui
aveva talento, e come tutto mi perdonava
e come io lo ricordo, e come volavo da Houston
al suo funerale e in aereo veniva dato
un film comico e come piangevo di riso
e di rimpianto, e come nulla ero in grado di dire
e continuo a non esserlo.
(da Asimmetria, 2014 - Traduzione di Marco Bruno)
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Per la Festa della Mamma ho scelto dei versi molto personali che il poeta polacco Adam Zagajewski dedicò alla madre Ludwika, scomparsa a 81 anni nel 1991: è un impasto di dolore e di memorie, di ricordi e di rimpianti, di dolcezza ma anche di rimorsi.
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ADAM ZAGAJEWSKI CON LA MADRE LUDWIKA A STOCCOLMA © ADAM ZAGAJEWSKI
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LA FRASE DEL GIORNO
Il passato non è passato, nel cuore delle madri: è presente.
ALBERTO JACOMETTI, Mia madre
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Adam Zagajewski (Leopoli, Ucraina, 21 giugno 1945 - Cracovia, 21 marzo 2021), poeta, scrittore e saggista polacco. Esordì nel 1972 con Komunikat. Nel 1976 aderì al Comitato per la Difesa degli Operai e la dittatura comunista gli impedì di pubblicare. Cominciò allora il suo esilio a Houston e Parigi. Tornò a risiedere a Cracovia nel 2002.
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