DAVID MARIA TUROLDO
UN ROMBO DI PAROLE HA VINTO
25 aprile 59
Sotto gli occhi fan grumo
lacrime e fango dei morti
erranti per le città.
Ora più soli dei cani,
svagati nei bar a guardare
tutti e nessuno,
o fermi alle porte di casa.
Sono innumeri volti
allora allucinati da speranze
e furori troppo a lungo repressi.
Scendevano dai monti
o sorgevano dal selciato
rotto, e cantavano
per dimenticare fame
e derisione di fratelli
e celare al nemico
la penuria di armi.
Non avevano armi e pregavano
per te, Italia: «O umile
Italia, ti liberiamo.
La paura ci ha abbandonati
vivi in mezzo alle macerie».
Di nuovo lasciati soli
dalle città ritornate a festa.
Ma non chiedono
nessuna vendetta o pietà.
(da Se tu non riappari, Mondadori, 1963)
.
Il filosofo statunitense George Santayana scrisse che “Quelli che non sanno ricordare il passato sono condannati a ripeterlo”. Tenere viva la memoria storica è una condizione necessaria per comprendere non solo il passato ma soprattutto il presente. Ed è questa mancanza di memoria che rimarca in un 25 aprile allora non ancora lontano dagli eventi – solo 14 anni – ma già lontanissimo per noi, il poeta-sacerdote David Maria Turoldo, che durante l’occupazione nazista di Milano partecipò alla Resistenza creando e diffondendo dal convento di Santa Maria dei Servi presso San Carlo al Corso il periodico clandestino L’Uomo.
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LA FRASE DEL GIORNO
La storia è testimone dei tempi, luce della verità, vita della memoria, maestra della vita, nunzia dell'antichità..
CICERONE, De oratore
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David Maria Turoldo, al secolo Giuseppe Turoldo (Coderno, 22 novembre 1916 – Milano, 6 febbraio 1992), presbitero, teologo, filosofo, scrittore e poeta italiano, membro dell'Ordine dei servi di Maria. Fu sostenitore delle istanze di rinnovamento culturale e religioso della Chiesa, di ispirazione conciliare.
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