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giovedì 20 aprile 2023

L’amore non ha rimedio


JAIME SABINES

IO DICO CHE L’AMORE NON SI PUÒ DIRE

Io dico che l'amore non si può dire.
L'amore si mangia come il pane
si morde come un labbro
si beve come una sorgente.
L'amore si piange come un morto
si gode come un vestito.
L'amore fa male come un callo
stordisce come un favo,
ed è saporito come l'uva di cera
e come la vita è mortale.

L'amore non si dice con niente,
né con le parole né con il silenzio.
L'aria prova a dirlo
e il mare sta provando.
Ma l'amante ce l'ha addosso,
imbrattato di sangue di luna,
e l'amore è proprio come una brace
e una punta di sale.

La mano di un monco può toccarlo,
la lingua di un muto, gli occhi di un cieco,
dirlo e guardarlo
l'amore non ha rimedio
e vuole solo giocare.

(da Yuria, 1967)

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Nei versi di Jaime Sabines, poeta messicano, l’amore è l’aspetto che corre parallelo alla desolazione: “Gli innamorati tacciono. / L'amore è il silenzio più bello, /  il più tremante, il più insopportabile”. Diviene lo strumento per comunicare non solo con la donna, ma con il mondo intero. Gli amanti sono allora al centro di una combinazione di caso e di rischi, sono la chiave che permette, vivendo giorno per giorno, di provare a contrastare questa desolazione del vivere: “Gli innamorati iniziano a canticchiare / una canzone non appresa / e se ne vanno piangendo, piangendo / la bella vita”.

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FOTOGRAFIA © ADAM KONTOR/PEXELS

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  LA FRASE DEL GIORNO  

Gli amanti se ne vanno come pazzi / perché sono soli, soli, soli / arrendendosi, donandosi sempre, / piangendo perché non salvano l’amore.
JAIME SABINES, Horal

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Jaime Sabines Gutiérrez (Tuxtla Gutiérrez, 25 marzo 1926 – Città del Messico, 19 marzo 1999),  poeta e politico messicano. Noto come “cecchino della letteratura”, la sua poesia tendeva a trasformare la letteratura in realtà. I suoi scritti si basavano sulla sua presenza in vari luoghi quotidiani.


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