SANDRO PENNA
FANTASIA PER UN INIZIO DI PRIMAVERA
I tuoi occhi infernali
non mi guardano più.
Sento nascere ali
in me. Già guardo in su.
Solcano verdi prati
leggeri treni neri
e scordano, beati,
le stazioni di ieri.
Ove - ferme le ore
su attoniti quadranti -
ritorna un vago amore
alle cose vaganti.
Partire è ancora lieve
se ti lasci alle spalle
- dimentico - la neve
che scende al fondo valle.
(da Poesie, Garzanti, 1973)
.
La primavera, che inizia ufficialmente oggi in tarda serata con l'equinozio, è tempo di rinnovamento, di rinascita: è propizia per ricominciare, si dice anche Sandro Penna, pronto a lasciarsi alle spalle un amaro passato - "dimentico" è aggettivo chiave in questi versi e non a caso è stato posto in evidenza fra due trattini - per lanciarsi in una nuova avventura ancora tutta da scrivere.
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KAZIMIR MALEVIČ, "PRIMAVERA. GIARDINO IN FIORE"
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LA FRASE DEL GIORNO
Mi adagio nel mattino / di primavera. Sento / nascere in me scomposte / aurore. Io non so più / se muoio o pure nasco.
SANDRO PENNA, Poesie
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Sandro Penna (Perugia, 12 giugno 1906 – Roma, 21 gennaio 1977), poeta italiano. Con toni epigrammatici, le sue poesie esprimono spesso un’intenso desiderio sensoriale di vita talora malinconico e cantano l’amore omosessuale (“Poeta esclusivo d’amore”, si definì egli stesso).
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