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martedì 24 gennaio 2023

Un giovane delfino


OSIP MANDEL’ŠTAM

NON C’È NULLA DI CUI SERVA PARLARE

Non c’è nulla di cui serva parlare
non c’è nulla che occorra insegnare;
bella e ricolma di malinconia
è questa buia anima ferina:
non c’è nulla che lei voglia insegnare,
in nessun modo lei riesce a parlare,
e come un giovane delfino guizza
per l’universo e i suoi canuti abissi.

(da Ottanta poesie, Einaudi, 2009 - Traduzione di Remo Faccani)

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Non c’è bisogno di parole, di discorsi: la poesia si impone da sé, ci dice il poeta russo Osip Mandel'štam: è insita nell’anima e con la forza di un giovane delfino vaga curiosa per l’universo alla ricerca di quella chiarezza capace di illuminare “il sedimento dell’istante” e di “imparare da una stella / ciò che significa luce”.

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IMMAGINE © ELG21/PIXABAY

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  LA FRASE DEL GIORNO  

La poesia è un aratro che scava il tempo, di modo che i suoi strati profondi, la sua terra più fertile, finiscono in superficie. Ma ci sono epoche in cui l'umanità, insoddisfatta del presente, presa dalla nostalgia di questi strati profondi, agogna al suolo vergine del tempo come un contadino che ara il terreno.
OSIP MANDEL’ŠTAM




Osip Ėmil'evič Mandel'štam (Varsavia, 15 gennaio 1891 – Vladivostok, 27 dicembre 1938), poeta, letterato e saggista russo. Prosatore e saggista, esponente di spicco dell'acmeismo e vittima delle Grandi purghe staliniane: arrestato per una critica a Stalin e condannato ai lavori forzati in Siberia, morì nel campo di transito di Vladivostok.


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