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martedì 25 ottobre 2022

Verso la meta


KONSTANDINOS KAVAFIS

IL PEDONE

Spesso, quando guardo giocare a scacchi,
con l’occhio seguo un Pedone 
che piano piano si fa strada 
fino ad arrivare all’ultima traversa. 
Con tale solerzia va verso la meta 
che diresti che lì certo inizieranno 
i piaceri e le ricompense. 
Lungo la strada incontra molte avversità. 
In diagonale è sotto il tiro degli alfieri; 
le torri lo colpiscono con le ampie
falcate; nelle loro due case 
veloci cavalieri cercano 
di bloccarlo con l’inganno; 
e qua e là con minacce diagonali 
qualche pedone, inviato 
dal campo nemico, gli taglia la strada. 

Ma sfugge a tutti i pericoli 
e arriva all’ultima traversa. 

Quale trionfo essere arrivato là,
alla terribile traversa finale; 
con quale solerzia si avvicina alla morte! 
Perché qui il Pedone morirà
e tutti i suoi sforzi a questo solo tendevano. 
Per la regina che ci salverà, 
per resuscitarla dalla tomba 
è caduto nell’ade degli scacchi.

(da Tutte le poesie, Donzelli, 2020)

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Il pedone è il pezzo meno nobile della scacchiera - un soldatino di fanteria sacrificabile senza troppi patemi, che si muove sul campo di battaglia bersagliato dagli altri pezzi e dagli stessi pedoni avversari che possono prenderlo in un corpo a corpo in diagonale. Ma diventa pezzo pregiato quando, superate mille traversie, riesce a raggiungere l'altro lato del campo: il premio? Non c'è. È sacrificato e scompare dalla scacchiera lasciando al suo posto un altro pezzo resuscitato o raddoppiato, generalmente la regina, che è la pedina dal valore più alto tra quelle in cui il misero pedone può essere promosso. Questa regola del gioco fa riflettere il poeta greco Konstandinos Kavafis.

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FOTOGRAFIA © GEORGE BECKER/PEXELS

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   LA FRASE DEL GIORNO   

Il pedone è l'anima degli scacchi.
FRANÇOIS-ANDRÉ DANICAN PHILIDOR

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Konstantinos Petrou Kavafis, (Alessandria d'Egitto, 29 aprile 1863 – 29 aprile 1933), poeta e giornalista greco. Pubblicò 154 poesie, spesso ispirate all'antichità ellenistica, romana e bizantina, percorre, mirando al sublime, i vari gradi di un'esperienza estetica congiunta alla pratica dell'amore omosessuale.


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