FERNANDO BANDINI
CITTÀ-PIZIA
Non avevo una storia nel cuore,
dentro le ossa fuoco o rancore.
E camminavo con indolenza
per le sorde vie di Vicenza.
Ombre nel vento chiaro i colombi
remeggiavano a piccoli scoppi
d’ali. Fioriva la gialla forsizia
nei giardini della città-pizia
che rispondeva con sentenze oscure.
O mia città di puttane e di santi,
di stracci e di diamanti!
La foglia di platano amica del passero
tremerà lieta
quando ragazze in fiore
per festeggiare la tua libertà
scioglieranno le vesti di seta.
(da Per partito preso, Neri Pozza, 1965)
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Quella di Fernando Bandini è la piccola città, il “bastardo posto” di Guccini, in cui “nessuna finzione od abbaglio / appanna la realtà”: vi camminava nel sole di una nuova primavera sapendo quello che aveva e interrogando Vicenza come un’indovina – la Pizia appunto, la sacerdotessa di Apollo che forniva i suoi responsi nel santuario di Delfi – per sapere che cosa gli avrebbe riservato per il futuro.
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FOTOGRAFIA © STACY ROPATI/UNSPLASH
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LA FRASE DEL GIORNO
Il mio cuore era cuore di re / ma non avevo un regno né fedeli.
FERNANDO BANDINI, Dietro i cancelli e altrove
Fernando Bandini (Vicenza, 30 luglio 1931 - 25 dicembre 2013), poeta, scrittore e docente italiano di stilistica e metrica presso l'Università di Padova. Aveva la capacità di scrivere non solo in italiano ma anche nel dialetto vicentino e in latino, lingua che aveva appreso nonostante non avesse praticato studi classici.
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