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martedì 22 marzo 2022

Farfalle e usignoli


GIOCONDA BELLI

I PORTATORI DI SOGNI

In tutte le profezie
sta scritta la distruzione del mondo.

Tutte le profezie raccontano
Che l’uomo creerà la propria distruzione.

Ma i secoli e la vita che sempre si rinnova
Hanno anche generato una stirpe di amatori e sognatori;
uomini e donne che non sognano la distruzione del mondo,
ma la costruzione di un mondo pieno di farfalle e usignoli.

Già da bambini erano segnati dall’amore.
Al di là delle apparenze quotidiane
conservavano la tenerezza e il sole di mezzanotte.
Le madri li trovavano piangenti per un uccellino morto
e più tardi trovarono anche molti di loro
morti come uccellini.

Questi esseri convissero con donne traslucide
e le resero gravide di miele e figli nutriti
da un inverno di carezze.

Fu così che proliferarono nel mondo i portatori di sogni
ferocemente attaccati dai portatori di profezie
che annunciano catastrofi.

Li hanno chiamati illusi, romantici, pensatori di utopie,
hanno detto che le loro parole sono vecchie
– e in effetti lo erano
perché antica è la memoria del paradiso nel cuore dell’uomo –
gli accumulatori di ricchezze li temevano
e lanciavano eserciti contro di loro,
però i portatori di sogni tutte le notti facevano l’amore
e continuava a germinare il loro seme nel ventre di quelle
che non solo portavano i sogni ma li moltiplicavano
e li facevano correre e parlare.

In questo modo il mondo generò nuovamente la propria vita
così come aveva generato quelli
che inventarono il modo di spegnere il sole. –

I portatori di sogni sopravvissero ai climi gelidi
ma nei climi caldi quasi sembravano sbocciare
per generazione spontanea.
Forse le palme, i cieli azzurri, le piogge torrenziali
avevano qualcosa a vedere con questo,
la verità è che come laboriose formichine
questi esemplari non smettevano di sognare e di costruire bei mondi,
mondi di fratelli, di uomini e donne che si chiamavano compagni,
che insegnavano l’uno all’altro a leggere,
si consolavano nelle morti
si curavano e aiutavano fra loro, si volevano bene, si appoggiavano
nell’arte di amare e nella difesa della felicità.

Erano felici nel loro mondo di zucchero e vento
e da ogni parte venivano a impregnarsi del loro alito
e dei loro sguardi luminosi
e in ogni direzione partivano quelli che li avevano conosciuti
portando sogni
sognando profezie nuove
che parlavano di tempi di usignoli e di farfalle
in cui il mondo non sarebbe finito in un’ecatombe
ma, al contrario, gli scienziati avrebbero progettato
fontane, giardini, giochi sorprendenti
per rendere più gioiosa la felicità dell’uomo.

Sono pericolosi – stampavano le grandi rotative
Sono pericolosi – dicevano i presidenti nei loro discorsi
Sono pericolosi – mormoravano gli artefici di guerra
Bisogna distruggerli- stampavano le grandi rotative
Bisogna distruggerli – dicevano i presidenti nei loro discorsi
Bisogna distruggerli – mormoravano gli artefici di guerra.

I portatori di sogni conoscevano il loro potere
e perciò non si sorprendevano.
E sapevano anche che la vita li aveva generati
per proteggersi dalla morte annunciata dalle profezie.
E perciò difendevano la loro vita anche con la morte.
E perciò coltivavano giardini pieni di sogni
e li offrivano in dono con grandi nastri colorati;
e i profeti dell’oscurità passavano notti e giorni interi
controllando tutti i passaggi ed i sentieri,
cercando quei carichi pericolosi
che non hanno mai potuto intercettare,
perché chi non ha occhi per sognare
non vede i sogni né di giorno né di notte.

E nel mondo si è scatenato un gran traffico di sogni
che i trafficanti della morte non riescono a bloccare;
e dappertutto ci sono quei pacchi con grandi nastri colorati
che solo questa nuova stirpe di veri esseri umani può vedere
e i semi dei loro sogni non si possono scoprire
perché sono racchiusi in rossi cuori
o in ampie vesti di maternità
dove i piedini sognatori caprioleggiano
nei ventri che li portano.

Dicono che la terra dopo averli partoriti
scatenò un firmamento di arcobaleni
e soffiò fecondità nelle radici degli alberi.

Noi sappiamo solo che li abbiamo visti
Sappiamo che la vita li generò
per proteggersi dalla morte che annunciano le Profezie

(da La costola di Eva, 1987)

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Veniamo da due anni di pandemia, siamo ancora immersi nella guerra tra Russia e Ucraina, il carburante è alle stelle e fa temere per i rifornimenti di merci, l’inflazione galoppante rischia di trasformarsi nella temuta stagflazione. Eppure siamo ancora in grado di sperare nel futuro – l’azione che diventa non reazione, ma creazione, come teorizza la poetessa nicaraguense Gioconda Belli: è più facile abbattersi, abbandonarsi alla litania dei media, consegnarsi allo sconforto; ma sopravvive chi sogna, chi pensa che è possibile vincere l’immanenza con la trascendenza del sogno, anche se molti la chiamano utopia.

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MARC CHAGALL, "IL SOGNO DI GIACOBBE"

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LA FRASE DEL GIORNO
Il futuro è una costruzione che si realizza nel presente, e per questo concepisco la responsabilità verso il presente come l’unica responsabilità seria verso il futuro.
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GIOCONDA BELLI, Il paese sotto la pelle




Gioconda Belli
(Managua, 9 dicembre 1948), poetessa, scrittrice e attivista nicaraguense. Annoverata tra le più importanti scrittrici dell’America Latina, nella sua produzione ricorrono spesso i temi della lotta sandinista e dell’emancipazione femminile e  il rapporto tra l'America precolombiana e il Sud America attuale.

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