DARIA MENICANTI
LETTERA
Ancora scrivi, ancora chiedi cosa
n’è della Daria, se la casa è quella
di sempre, luce e umori;
se il filodendro sale a stelle, a cuori
per l’estrema parete fra i quadri;
se il piccolo juke-box manda ogni sera
Mozart, Vivaldi e un poco
il Dixieland, Louis Armstrong…
Se ancora lei, la Daria, si ricorda.
giugno 1963
(da Città come, Mondadori, 1964)
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Difficile est longum subito deponere amorem: è difficile uscire all’improvviso da un amore durato a lungo, scriveva Catullo nell’ottantaseiesimo dei suoi Carmi. Ed è quello che accadde alla poetessa Daria Menicanti e al filosofo Giulio Preti: non è facile astrarre dalle abitudini, dall’affetto che ancora permane, dal pensiero dell’altro che si è amato e che ancora in certo modo resta presente come un’ombra.
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EDWARD HOPPER, "STANZA A BROOKLYN"
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LA FRASE DEL GIORNO.
Di tutte le mie / cause perse /tu, caro, sei sempre stato / la causa più persa di tutte.
DARIA MENICANTI, Città come
Daria Menicanti (Piacenza, 1914 – Mozzate, 4 gennaio 1995), poetessa, insegnante e traduttrice italiana. In lei si mescolano il registro sarcastico e ironico e quello più sottile della malinconia. Per Lalla Romano la sua era “una voce nuova, moderna e classica, per niente alla moda, ma libera e anche audace”.
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